Reddito di inclusione: anche il Senato approva la legge delega


ROMA, 9 MARZO - Con 138 voti a favore, 71 contrari e 21 astenuti, il Senato della Repubblica ha oggi approvato la legge delega per l'introduzione del reddito di inclusione nel nostro ordinamento.
La misura prende il posto del SIA, il sostegno per l'inclusione attiva, temporaneamente istituito come "ponte" in attesa del via libera odierno. I fondi destinati agli oltre un milione e settecentomila cittadini che beneficeranno del REI ammontano all'incirca a due miliardi, dei quali 400 milioni provenienti dalle risorse europee.[MORE]
L'ammontare dell'assegno non è ancora esattamente determinato, ma dovrebbe arrivare fino a 480 euro mensili. Ogni famiglia riceverà dunque una somma che, quantomeno teoricamente, è destinata a colmare la differenza tra la soglia di povertà ed il proprio reddito disponibile. L'obiettivo è quello di consentire il raggiungimento di un tenore di vita "minimamente accettabile".
L'attribuzione del sussidio sarà comunque subordinata alla presentazione di un ISEE inferiore ad un determinato ammontare (circa 3000 euro), ed all'assuzione di una serie di impegni "con la comunità", tra cui quello ad accettare eventuali offerte di lavoro ed a tenere un comportamento "civico". E' inoltre prevista una scala di priorità al cui vertice figurano le famiglie con figli minori o gravemente disabili, con donne in stato di gravidanza o ancora con persone ultra 55enni in stato di disoccupazione
Grande soddisfazione trapela dai banchi del governo. Il minstro del lavoro Poletti ha salutato la misura come un passo storico, un "pilastro fondamentale nella lotta alla povertà, che colma un vuoto nel sistema italiano di protezione dei soggetti a basso reddito". Prima di oggi, infatti, solo l'Italia, insieme alla Grecia, era priva di una simile misura di contrasto all'indigenza.
Anche il primo ministro Gentiloni ha commentato il voto di Palazzo Madama, dichiarando su Twitter che si tratta di un "passo in avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà" e sottolieando che "l'impegno sociale è una priorità dell'Esecutivo".
La palla passa adesso al Governo, che dovrà adottare il decreto attuatuvo necessario a rendere definitivamente operativa la misura.
Paolo Fernandes
Foto: reporternuovo.it