Cronaca

Recuperati i primi venti corpi dei naufraghi delle Kerkennah.Più di 1500 migranti morti in due mesi

Ripescati in mattinata dalla Guardia costiera tunisina i primi venti corpi degli oltre duecento migranti africani dispersi dopo il naufragio del peschereccio libico al largo delle isole Kerkennah, avvenuto due giorni fa a 20 chilometri dalle coste, dopo che il maltempo aveva imposto per ore il blocco delle operazioni . [MORE]

Il tenente colonnello Tahar Landoulsi, capo della guardia marittima a Sfax, riferisce che ci sarebbero ancora molti cadaveri sul battello, ma che sarebbe impossibile indicarne il numero preciso. L’imbarcazione era affondata in seguito ad un guasto tecnico, sotto il peso dei passeggeri; circa 577, di cui un centinaio tra donne e bambini, erano stati tratti in salvo, ma i dispersi potrebbero essere fino a 270.


L’Onu aveva diffuso in un secondo momento la notizia del recupero di 150 corpi, smentita immediatamente dalla Guardia costiera tunisina, che aveva fatto sapere immediatamente come, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, solo due cadaveri erano stati rinvenuti prima di stamattina.

Intanto, le cifre che arrivano dall’Alto consiglio delle nazioni unite per i rifugiati, parlano di una vera strage, che vedrebbe negli ultimi due mesi, almeno 1500 persone partite dai porti libici e mai giunte a destinazione. Stime queste, che si basano sulle testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, nonché sulle chiamate ricevute dalle imbarcazioni impegnate nelle traversate.

Quasi una guerra, spiega la portavoce italiana all’Acnur Laura Boldrini, che dovrebbe e potrebbe essere evitata, con un’azione più intensa di monitoraggio e soccorsi più veloci e efficienti da parte di tutti coloro che operano nel Mediterraneo.

Simona Peluso