Recessione: Eurostat conferma la fine della crisi. Italia ancora claudicante

Recessione: Eurostat conferma la fine della crisi. Italia ancora claudicante
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MILANO, 04 SETTEMBRE 2013 – In linea con i dati diffusi ieri dall’Ocse, secondo cui le economie dei paesi dell’Eurozona – ad eccezione dell’Italia - anche l’Eurostat conferma la luce in fondo al tunnel della crisi: il Pil nell'Eurozona - inerente al secondo trimestre 2013 – è cresciuto del +0,3% rispetto ai primi tre mesi dell'anno. Resta indietro l'Italia che ancora evidenzia, nelle stime degli esperti, un segno negativo: a -0,2% il Prodotto interno nel trimestre.

In particolare, in merito al secondo trimestre 2012 si è registrato un miglioramento nelle stime, passando da -0,7% a -0,5%. Se si osserva l'intera Unione europea, gli analisti hanno fissato il Pil al +0,4% rispetto al primo trimestre, con una variazione al rialzo della prima stima di metà agosto (+0,3%).

RILEVAZIONI SINGOLI PAESI – Secondo quanto osservato da Eurostat, dei singoli Paesi, a guidare la classifica il Portogallo, che ha registrato un progresso del Pil a +1,1%. Seguono poi Germania, Lituania, Finlandia e Regno Unito a +0,7%. Francia (+0,5%). Rimangono in territorio negativo: Cipro (-1,4%), Slovenia (-0,3%), Italia e Olanda entrambe a -0,2%, mentre la Spagna evidenzia un -0,1%. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, si è registrato un -0,6% nel primo trimestre, -2,3% rispetto al secondo trimestre 2012. Uscendo dall’Eurozona, l’economia Usa è cresciuta dello 0,6%.

VENDITE AL DETTAGLIO – Per Eurostat, i dati concernenti le vendite al dettaglio, a luglio timidi segnali di ripresa: il commercio nell’Eurozona ha evidenziato un +0,1% mensile, dopo essere sprofondato dello 0,7% a giugno. Invece, nell'Unione a 28 membri si è registrato un +0,2%, dopo il -0,5% del mese precedente. Rispetto a luglio 2012, caduta libera del dato dell'1,3% nei 17 e dello 0,3% nei 28. Tra i paesi, bene Lettonia e Romania (+2,1%) e Francia (+2%). Fanno peggio, Slovenia (-3,4%), Germania (-1,4%) e Svezia (-1,3%).

INDICE PMI – Infine, delude l'indice Pmi di Markit sul settore dei servizi, che disattende le aspettative: si assesta a 50,7, dal 49,8 di luglio nell'Eurozona, meno della stima preliminare di 51 punti. Non migliora la situazione dell’Italia, ad agosto ancora sotto la soglia limite dei 50 punti: 48,8 punti, da 48,7 di luglio.

(Fonte: Ansa)

Rosy Merola[MORE]
 

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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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