Economia
Rcs, Della Valle: «A Cairo delega per gestire azienda»
MILANO, 24 FEBBRAIO 2014 - Nel corso di un'intervista a Radio24, il presidente di Tod's, Diego Della Valle è tornato – di nuovo - su Rcs, di cui lui è il terzo azionista con il 9%. Questa volta, l’affondo Della Valle lo ha riservato all'AD Pietro Scott Jovane, definendolo «assolutamente inadeguato», aggiungendo che «Rcs ha bisogno di cambiare in fretta».
Per questo, il patron di Tod’s ha suggerito ai soci di affidare le redini della società ad Urbano Cairo, azionista del gruppo editoriale con il 2,8% e socio di controllo di Cairo Communications, puntualizzando che: «Rcs un editore puro ce l'ha ed è Cairo. Io sarei dell'avviso, se la sente, di dargli la delega per gestire l'azienda e non capisco perché non lo facciano». [MORE]
In merito, si è soffermato qualche giorno fa anche lo stesso Cairo, dicendo: «L'azienda attualmente è gestita da un Cda e un management indicati da un patto di sindacato che non c'è più. Bisognerebbe tenerne conto poiché alcuni azionisti non devono contare più di altri, a meno che qualcuno non salga oltre il 30% e lanci l'Opa. Serve più condivisione e maggiore considerazione dei soci di minoranza in una dialettica costruttiva che può portare nuove idee».
Nel mentre, prosegue lo scambio al vetriolo tra Della Valle e John Elkann, presidente di Fiat che, iniziato in estate con l’acquisizione da parte del Lingotto del 20,5% di Rcs, diventando, in questo modo, il primo azionista - ha minacciato di intraprendere un'azione di responsabilità in merito a delle decisioni prese dal Cda, riguardanti la vendita degli immobili milanesi, come quello storico di Rcs di Via Solferino, al fine della ristrutturazione del debito e della ricapitalizzazione realizzati la scorsa estate. «Il palazzo storico non andava svenduto, è stato svenduto. Quanto a un'azione, la stiamo valutando, non le posso rispondere ora, ma ho un'idea precisa», ha sostenuto Della Valle.
Poi tornando sui botta e risposta con il rampollo di casa Fiat, l’imprenditore sottolinea: «Io non ho un match con Yaki, lo conosco da bambino; io ho un match con quello che la famiglia Agnelli ha rappresentato nel Paese, ha fatto dei guai e ora é il momento di raccontarlo. Se si devono tirare le somme, oggi gli Agnelli hanno fatto più male che bene all'Italia. Io credo che gli Agnelli a Marchionne devono fargli un monumento, gli italiani no. Marchionne deve dedicarsi un po' di più all'Italia e potrebbe fare cose per il Paese».
Infine, Della Valle si sofferma anche su Matteo Renzi «é giovane e mette la faccia sulle cose che fa. Oggi governa, diamogli qualche mese di tempo e poi valutiamo».
(economiaweb.it)
Rosy Merola