Rapina all'ospedale Villa Betania: attimi di terrore
Cronaca Campania

Rapina all'ospedale Villa Betania: attimi di terrore

martedì 22 marzo, 2011

NAPOLI, 22 MARZO -  Non come si suol dire il solito bersaglio: non una banca, una gioielleria o un esercizio commerciale, ma addirittura un ospedale.

Teatro di questa inconsueta rapina, la struttura ospedaliera Villa Betania di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli.

I rapinatori si sono mossi intorno alle 8.30 di ieri mattina, in un’ora di punta ma avvantaggiati da un complice che ha consentito loro di accedere all’edificio da un ingresso secondario. Così hanno evitato di incrociare le guardie giurate poste all’entrata frontale e si sono recati indisturbati ai piani superiori.[MORE]

Fingendo un’urgenza (uno dei criminali portava una benda su un occhio), si sono fatti indicare il reparto di oculistica, situato nei pressi degli uffici di amministrazione. Raggiunta la direzione generale, hanno quindi fatto irruzione a mano armata, minacciando il direttore generale Salvatore Accardo e il presidente Sergio Nitti e intimando ad entrambi di consegnare le chiavi della cassaforte.

Le chiavi, però, erano custodite dalla contabile, che fortunatamente si trovava in zona ed è stata quindi facilmente raggiunta, scongiurando azioni drastiche da parte dei sequestratori.

Ottenuto il bottino, di 18000 euro, i rapinatori si sono dileguati rapidamente e a poco è servito il tempestivo intervento di una dipendente che è riuscita a chiamare la polizia subito dopo la loro fuga (tutti gli altri cellulari erano stati precedentemente requisiti proprio per coprirsi la ritirata, mentre la linea telefonica era stata esclusa tagliando i fili).

Visionando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, le forze dell’ordine sono riuscite già a identificare il “palo”: si tratta di Giovanni Casillo, 37 anni, parcheggiatore abusivo che operava nei pressi dell’ospedale; in serata l’uomo è stato prelevato dal suo appartamento e condotto al carcere di Poggioreale con l’accusa di concorso in rapina.

Ancora sconosciuta invece l’identità degli altri due complici, coperti dalla visiera dei loro cappelli.

Quanto meno la rapina non ha avuto conseguenze tragiche, nonostante i due rapinatori fossero in evidente stato di alterazione psichica: secondo la testimonianza del personale medico, i due uomini sembravano sotto l’effetto di droghe.


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