Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Roma, 24 agosto 2011. Da Tripoli giunge notizia del rapimento degli inviati di guerra Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della sera, di Domenico Quirico de la Stampa e di Claudio Monaci di Avvenire[MORE].
Non sono ancora chiare le circostanze e chi siano gli esecutori dell'agguato ai giornalisti italiani, ma sembra che si tratti di milizie lealiste vicine a Gheddafi. Quel che è chiara ai lettori italiani è la lucidità dei reportage con cui gli inviati dei tre quotidiani, non protetti dalle garanzie di sicurezza di cui godono gli embedded reporter (cronisti incardinati in strutture militari convenzionali) in altri teatri di guerra, stanno relazionando l'opinione pubblica italiana sulla complessità dell'insurrezione libica. Nelle loro corrispondenze è forte l'attenzione alla delicatezza della questione libica e alla presenza anche tra le forze antigheddafiane di una forte eterogeneità di posizioni tra tribù e forze politiche. Alla retorica dell'avanzata degli insorti da Bengasi verso Tripoli, i nostri giornalisti hanno contrapposto un'attenta disamina di ciò che accadeva ai margini della Libia, nel sud desertico da cui si è mossa un'importante iniziativa dei berberi che ha contribuito alla caduta del dittatore libico.