Cronaca

Rai: no a "Parla con me". Dandini: "andremo in onda anche da una piazza"

ROMA, 16 SETTEMBRE 2011 La Rai continua a perdere, volontariamente, grandi personaggi e trasmissioni da ascolti record. Questo inverno è il turno di “Parla con me”, trasmissione condotta dall’intelligente ed ironica Serena Dandini.[MORE]
Nonostante i tagli di costi di produzione, la maggioranza del cda non ha approvato la messa in onda del programma. “L'unica soddisfazione di una giornata amara è di averli stanati", ha detto Serena Dandini dopo la bocciatura. "Mi hanno accusato di essere avida, di volere troppi autori, ma pezzo a pezzo abbiamo smontato ogni pretesto: ora il re è nudo e tutti hanno capito perché non andiamo in onda! Mi dispiace per l'azienda in cui abbiamo lavorato per decenni che, mai come adesso, è sotto occupazione politica e per gli abbonati che ci hanno dimostrato sempre un enorme affetto”.
La delusione della conduttrice è molta ma successivamente subentra la rabbia e l’indignazione. I problemi non sono certo suoi. Sarà solamente la Rai a perdere l’ennesima trasmissione libera e probabilmente è proprio quella la conclusione a cui la Rete pubblica tendeva. La soluzione? Utilizzare il telecomando e cambiare canale. Perché la trasmissione, con o senza Rai, andrà in onda in ogni caso. “Richieste ne abbiamo molte, ma eravamo affezionati all’idea di garantire uno spazio ad un certo genere di trasmissione all’interno della televisione pubblica”, dichiara Domenico Procacci della Fandango. Peccato! Vorrà dire che seguiremo il programma altrove!
La Dandini esclama: “è certo che andremo in onda. Avevo pensato di prendermi un anno sabbatico (dato che ho il mio libro da promuovere e ho appena iniziato a scrivere per il Corriere della Sera, ho una rubrica su Io Donna), ma per tigna adesso la trasmissione la faccio: rinuncio alla pausa”. Per poi terminare: “la gente mi dice continuamente ‘non dargliela vinta’. Saremo in onda, non a Mediaset, ma da qualche parte sì. Andremo in onda il prima possibile, dove, quando e come sarete i primi a saperlo. Al massimo lo faremo in piazza”.
Filomena Maria Fittipaldi