Politica
Rai, la Boldrini frena Renzi. Bersani: «Basta, si è toccato il limite»
ROMA, 25 FEBBRAIO 2015 - Alta tensione in casa Pd. Al centro del dibattito questa volta è il decreto invocato dal premier-segretario Matteo Renzi per riformare la Rai. «Bisogna fare presto» aveva affermato ieri il presidente del Consiglio. Una necessità sulla quale aveva subito espresso il proprio disaccordo il presidente della Camera, Laura Boldrini, facendo notare che «un decreto si deve fare quando c’è materia d’urgenza».
Caso che, secondo la Boldrini, non riguarda al momento la Rai. Durissima la risposta ufficiale proveniente della segreteria di via del Nazareno. «La valutazione sulla necessità e urgenza di decreti legge spetta al Presidente della Repubblica e a nessun altro – ha affermato il vicesegretario dei Democratici, Lorenzo Guerini – con tutto il rispetto, la responsabilità di Laura Boldrini è oggi quella di presidente della Camera e non di presidente della Repubblica». Un ennesimo scontro, dunque, quello tra le due alte cariche dello Stato ed il partito del premier, che segue a quello già verificatosi nei giorni scorsi, dopo l’approvazione alla Camera degli emendamenti riguardanti la riforma Costituzionale sul Senato. In entrambi i casi anche all’interno del Pd non sono mancate opinioni contrastanti.
Via Twitter, schierandosi a favore della Boldrini, è intervenuto il deputato di minoranza dem Stefano Fassina: «Grazie presidente Laura Boldrini per la difesa dell’autonomia del Parlamento. Sono gravi gli attacchi dal Pd. Siamo una Repubblica parlamentare». Ma contro le posizioni e le “forzature”, come sono state definite da alcuni parlamentari in questi giorni, decise dal premier Matteo Renzi in queste ultime settimane vi sono diversi esponenti democratici.
Anche per tal ragione il premier-segretario Renzi ha deciso di riunire deputati e senatori del Pd in una riunione comune fissato per venerdì pomeriggio presso la sede di via del Nazareno. «Mentre altri si dividono, altri fanno ostruzionismo, altri scendono in piazza con piattaforme ispirate alla destra xenofoba e populista europea, noi siamo quelli che devono riportare l'Italia a crescere...Vi propongo di confrontarci con sempre maggiore coinvolgimento anche nelle fasi preparatorie dei passaggi parlamentari. Venerdì pomeriggio abbiamo organizzato al Nazareno un punto della situazione informale su quattro temi di qualche interesse: Scuola, dalle 14 alle 15; Rai, dalle 15 alle 16; Ambiente, dalle 16 alle 17; Fisco, dalle 17 alle 18. So che il venerdì non è il giorno migliore, ma visto il duro calendario dei lavori parlamentari non vedo alternative. Vi chiedo di partecipare ai singoli gruppi che vi interessano e/o di mandare contributi scritti (brevi e scritti in un linguaggio semplice: astenetevi dal burocratese, per favore!) sui singoli temi che più vi interessano o riguardano».
Lo stesso Matteo Renzi ha poi così continuato nella lettera: «Col massimo rispetto per il doveroso dibattito interno al Pd tra aree culturali, sensibilità diverse e gruppi organizzati, vorrei che il nostro confronto fosse sui contenuti più che sulle etichette. Che fiorissero idee più che correnti».[MORE]
Un’iniziativa che non è affatto piaciuta all’ex segretario Pier Luigi Bersani il quale rispondendo ad alcune domande ha affermato: «Siamo al limite, è ora di fare le cose seriamente. I gruppi li convocano i capogruppo, stabiliscono gli odg e invitano il segretario. Non c'entra il Pd - ha continuato stizzito Bersani - non c'entrano i bersaniani o i renziani, c'entra il tema di come concepiamo la democrazia e il rapporto tra governo e Parlamento. Non ci siamo proprio - ha concluso - è ora di fare le cose seriamente, stiamo arrivando al limite».
(Immagine da tgcom24.mediaset.it)
Giovanni Maria Elia