Ragazzo morto in discoteca, l'autopsia: Lorenzo aveva una malattia al cuore
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LECCE, 11 AGOSTO 2015 - Non è stata l'ecstasy a uccidere Lorenzo Toma. Il diciottenne morto domenica mattina davanti alla discoteca Guendalina a Santa Cesarea Terme in provincia di Lecce, era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Lo ha riferito il medico legale al termine dell'autopsia eseguita all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. [MORE]
L'esame è stato eseguito dal dottor Alberto Tortorella, incaricato dal sostituto procuratore presso il tribunale di Lecce Stefania Mininni, che ha aperto un fascicolo d'inchiesta con l'ipotesi di reato di 'morte come conseguenza di altro delitto'. All'esame autoptico era presente il cardiologo Claudio Perrone, consulente nominato dalla famiglia della vittima.
La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia che riduce la cavità del ventricolo sinistro del cuore, soprattutto in casi di stress. Il problema si manifesta sin da piccoli e tra i rischi da evitare c'è quello di bere alcolici. Il medico legale ha anche eseguito prelievi per i successivi esami istologici e tossicologici, i cui risultati dovranno pervenire al magistrato entro 60 giorni.
Dall'esito dell'autopsia dipendevano peraltro le stesse misure che sarebbero state prese nei confronti della discoteca salentina, rimasta aperta, in attesa che il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica verifichi alcune questioni amministrative, ovvero il rispetto degli orari di chiusura e della capienza. Nelle scorse settimane la presenza di forze dell'ordine nelle discoteche aveva già dato i suoi frutti, con l'arresto di spacciatori, due dei quali beccati al Guendalina di Santa Cesarea proprio la notte in cui è morto il 19enne Lorenzo Toma.