Societa'
Ragazza morta nel luna park, indagata la titolare
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 18 LUGLIO - La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha iscritto nel registro degli indagati Graziella Metastasio, la titolare dello Sling Shot, la giostra del luna park di San Benedetto del Tronto dalla quale lo scorso 14 luglio è precipitata e morta la ventisettenne Francesca Galazzo. La Metastasio, indagata per omicidio colposo, avrà modo di essere rappresentata da un perito in occasione dell'autopsia che verrà affidata al medico legale Giuseppe Sciarra e che sarà eseguita nel pomeriggio di martedì. L'avviso è stato notificato anche ai familiari della giovane vittima, che nomineranno un consulente tecnico in loro vece. [MORE]
Oggi è dunque il giorno in cui le attenzioni si concentrano su Graziella Metastasio, ma sono diverse le figure che hanno avuto a che fare con l'attrazione, a cominciare da chi l'ha progettata, costruita, gestita e ne ha rilasciato le autorizzazioni. La titolare dello Sling Shot continua a dichiararsi incredula per quanto avvenuto, non riuscendo a capacitarsi di come le protezioni abbiano ceduto e assicurando che la giostra fosse stata collaudata i primi di giugno e dunque messa in sicurezza.
Dall'altra parte, invece, la famiglia di Francesca Galazzo non crede all'ipotesi - avanzata da qualcuno - che la ragazza, presa dal panico, si sia sganciata da sola. Questo infatti non sarebbe stato possibile, dal momento che il rollbar e la cintura di sicurezza non consentono per questioni di sicurezza di sganciarsi con la giostra in movimento.
“Non dite che è andata nel panico, perchè mia figlia non era certamente il tipo”, ha detto la madre Leonella fra le lacrime. A darle ragione c'è la testimonianza dell'amica, salita con lei sullo lo Sling Shot. Alla polizia ha riferito che mentre Francesca tentava di tirare indietro una gamba scivolata all'esterno della capsula, che stava muovendosi in posizione verticale, il rollbar appoggiato al petto si sarebbe aperto. La Galazzo avrebbe cercato di rimanervi agganciata, ma avrebbe perso la presa quando la capsula ha ruotato su se stessa di 360 gradi. A quel punto nemmeno la cintura di sicurezza sarebbe riuscita ad evitare che scivolasse fuori precipitando nel vuoto.
La magistratura disporrà sul macchinario, attualmente sotto sequestro, una consulenza tecnica. Intanto, a rendere ancor più cupa la storia dello Sling Shot c'è un precedente: il 26 aprile 2010 un'altra donna, Laura Cristofoletto, era morta d'infarto durante il lancio della capsula nel parco tematico dell'Italia in miniatura di Rimini.
Claudio Canzone
Fonte foto: nextquotidiano.it