Ragazza iraniana arrestata per una partita di pallavolo
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Ragazza iraniana arrestata per una partita di pallavolo

lunedì 3 novembre, 2014

THERAN (IRAN), 3 NOVREMBRE 2014 – Ancora un caso di discriminazione femminile in medio-oriente: Ghoncheh Ghavami, una ragazza di 25 anni, è stata condannata ieri a un anno di reclusione per aver assistito, lo scorso giugno, a una partita di pallavolo maschile della World League. Stando alle autorità che l’hanno giudicata, Ghavami sarebbe colpevole di “aver fatto propaganda contro il sistema di governo”, in quanto assistere a partite di sport maschile è vietato alle donne musulmane-sciite.


Non sono valse a molto le proteste, le petizioni e gli appelli della comunità internazionale, che si è fatta sentire anche tramiti i più noti social network: la ragazza è stata imprigionata nel carcere di Evin a Theran, dove ha già iniziato, da qualche tempo, uno sciopero della fame per protesta. A rendere ancora più complesso l’accaduto, è il fatto che la donna abbia la doppia cittadinanza britannica che, però, non è riconosciuta dal governo iraniano. Proprio per questo motivo, da oltre Manica arrivano i primi commenti allarmati: “Siamo preoccupati. Mettiamo in discussione il motivo dell’accusa, l’inchiesta e le condizioni di detenzione di Miss Ghavami”, ha dichiarato un rappresentate del Foreign Office. [MORE]


In effetti, stando a quanto riportato dalla famiglia, le modalità di arresto sono state a dir poco controverse: trattenuta in carcere una prima volta appena dopo l’episodio della partita, la ragazza era poi ritornata per ritirare i suoi effetti personali e, contrariamente a qualsiasi tipo di procedura legale, era stata di nuovo arrestata. Per di più, sulla pagina a lei dedicata su Facebook, il fratello ha fatto sapere che probabilmente Ghavami non conosce ancora il verdetto che l’ha condannata, nonostante sia ormai ufficiale. Questo getta dei dubbi sulle condizioni in cui la donna potrebbe attualmente trovarsi nel carcere e sui mancati contatti con la famiglia.


A proposito di questo, il fratello ha dichiarato che, sebbene le visite siano permesse, spesso queste sono ritardate o, addirittura, annullate per motivi che non vengono mai spiegati. Lui stesso afferma di non aver avuto ancora nessun contatto con la sorella. Nel frattempo, la madre, britannica, ha iniziato a sua volta uno sciopero della fame e minaccia di portarlo avanti fino a quando la figlia non sarà liberata.


Ghoncheh Ghavami, studentessa di legge, completamente incensurata, appassionata di pallavolo e attivista per il movimento di liberazione femminile, è anche una volontaria nel progetto di alfabetizzazione dei bambini di strada. La domanda ora è: perché una persona del genere dovrebbe trovarsi in carcere?
 

(foto: www.telegraph.co.uk)

Sara Svolacchia


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