Cronaca

RAEE, le nuove direttive europee per lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici

ROMA, 4 AGOSTO 2012 – Novità dall'Europa sul fronte dello smaltimento dei RAEE. Si tratta di tutti quei rifiuti provenienti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche come elettrodomestici grandi e piccoli, giocattoli, attrezzi sportivi, apparecchiature per l'illuminazione, apparecchiature informatiche e ogni genere di prodotto che contenga materiale elettrico o elettronico. Trattandosi il più delle volte di prodotti che contengono sostanze quali piombo, cromo, cadmio e altri materiali altamente inquinanti e pericolosi per la salute, è fondamentale il loro corretto smaltimento, il riciclo e, laddove possibile, il riutilizzo.

Pochi giorni fa l'UE ha emanato delle nuove direttive relative allo smaltimento dei RAEE. Si tratta di linee guida che dovranno essere recepite entro il febbraio 2014 dalle legislazioni dei singoli Paesi membri. Vediamo qual è lo stato attuale e quali sono le novità introdotte dalla direttiva europea. Attualmente i costi per lo smaltimento dei RAEE sono a carico del produttore se il prodotto è stato immesso sul mercato dopo il 2005. Per i prodotti immessi precedentemente, il loro smaltimento è proporzionalmente a carico di tutti i produttori presenti sul mercato. Per una migliore gestione dei costi, i produttori possono unirsi in consorzi finalizzati proprio alla raccolta e allo smaltimento di questa tipologia di rifiuti.[MORE]

La novità principale introdotta dalla nuova direttiva è relativa alla quantità minima di rifiuti che ogni singolo Stato deve raccogliere e smaltire correttamente ogni anno. Lo scopo di questa norma è diminuire al minimo la quantità di RAEE che finisce tra i rifiuti urbani e, quindi, incrementare la loro raccolta differenziata. Per questo motivo, la quantità minima di rifiuti da raccogliere ogni anno è calcolata proporzionalmente alla quantità di prodotti immessi sul mercato. Nello specifico, dal 2016 ogni 100 tonnellate di nuovi prodotti immessi in media sul mercato nei tre anni precedenti, devono essere raccolte 45 tonnellate di rifiuti (cioè il 45%). Dal 2019 questa percentuale sale al 65%, cioè 65 tonnellate di raccolta ogni 100 tonnellate di nuove immissioni.

Per cercare di porre un freno all'esportazione illegale di rifiuti elettrici ed elettronici che ogni anno finiscono all'estero, per lo più in Paesi africani o asiatici, ufficialmente esportati come prodotti di seconda mano, ma essendo di fatto dei rifiuti – inquinanti e pericolosi – smaltiti il più delle volte senza alcuna regola, è stata introdotta un'altra novità nella legislazione europea. Tra i rifiuti che ogni anno i singoli Stati devono smaltire, i rifiuti esportati potranno entrare nel computo solo se si dimostra che il Paese di destinazione ha regole di smaltimento simili o comunque compatibili con la legislazione europea.

Un'ulteriore novità riguarda i cittadini che vogliono disfarsi di un rifiuto di tipo RAEE. Attualmente i rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono obbligati a ritirare gratuitamente il vecchio prodotto solo se contemporaneamente il cittadino acquista un prodotto nuovo di pari funzione. Con le nuove direttive, invece, per i RAEE più piccoli c'è una novità: i grandi rivenditori (nello specifico, quelli che hanno una superficie di vendita AEE almeno di 400 mq) saranno obbligati a ritirare i piccoli RAEE gratuitamente anche se il cittadino non acquista un nuovo prodotto.

La direttiva entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 13 agosto, mentre i Paesi membri avranno tempo fino al febbraio 2014 per recepirla e adeguare le rispettive legislazioni nazionali alle nuove normative.

Serena Casu