Raduno della Lega a Pontida, Salvini: "La ruspa la uso per Renzi"
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PONTIDA (BR), 21 GIUGNO 2015 – Si svolge oggi, nel bergamasco, il tradizionale raduno della Lega. A presenziarlo, il leader Matteo Salvini, che fa il suo ingresso tra una folla in cui spiccano diverse delegazioni provenienti dal sud.
"Vinceremo senza alleanze"
“Noi", ha esordito Salvini, “cambieremo questo Paese, partendo dalle cose necessarie, dalle cose possibili. E cambieremo anche l'Europa che è un'unione sovietica criminale”. “Il discorso che sto facendo qui oggi lo faccio a braccio” ha spiegato il segretario della Lega “non l’ho scritto con degli spin-doctor capaci di suggerirmi citazioni colte. Il mio discorso nasce dall'aver ascoltato quello che lavora alle salamelle, e il militante di un paesino dove ho tenuto un comizio e la mamma che mi ha raccontato i problemi del figlio. L’ho scritto parlando con voi che volete cambiare l'Italia”.
Accolto sul palco da una schiera di bambini, Salvini precisa che i più piccoli sono un simbolo di come l’obiettivo della Lega sia quello di “guardare al futuro”.“Oggi si fa la storia – ha aggiunto il leader – “Abbiamo impegnato la nostra vita perché i nostri figli possano vivere liberamente e seriamente nella terra dei nostri nonni”. [MORE]
"Noi andiamo a vincere e cambiare Italia e l'Europa. Non alleandoci con un partito piuttosto con un altro. Non mi interessano alleanze partitiche ma parlare a quel 50 per cento di italiani che non votano e non ci credono più".
La ruspa contro Renzi
“L’anno scorso eravamo qua per ricostruire e ripartire. Quest'anno siamo ripartiti e siamo qua per vincere. Abbiamo le idee e gli uomini giusti, vogliamo prendere un voto in più di Renzi e andare al governo a cambiare le cose”. E, a chi gli suggerisce di abbassare i toni, assicura: “Non dirò più ‘vaffanculo’, lo prometto”.
Intanto, sul prato di Pontida, troneggia una grossa ruspa: “La ruspa fa giustizia di tanti errori. La ruspa la uso per Renzi non per qualcun altro. La ruspa la usiamo per far ripartire il lavoro”, ha spiegato Salvini.
La replica di Bossi
Ma, all’interno del partito, non tutti sembrano appoggiare i piani di Salvini: in risposta al crescente afflusso delegazioni meridionali al raduno, Umberto Bossi è categorico: “La Lega è nata per ridare la libertà al Nord, che è schiavo e paga trecento miliardi all'anno di residuo fiscale. La nostra resta una battaglia per far finire questa schiavitù. Comunque il problema non sono le bandiere del Sud a Pontida, il punto è che il Nord non può vincere le elezioni raccogliendo voti qua e là. E basta sovvenzionare il centralismo romano, o termina quello o lo faremo terminare”. E aggiunge, rispetto alla questione del partito nazionale promosso da Salvini: “Non può essere, finché ci sono io non c'è niente di nazionale, esiste solo il nazional-padano. Il Nord è contro quel che è italiano”.
(foto: ilgazzettino.it)
Sara Svolacchia