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CATANZARO 10 MAGGIO 2014 - Il dopo Terremoto, cioè l'imminente pensionamento del caporedattore RAI della TGR Calabria, rischia di trasformarsi in un vero ... terremoto per l'informazione calabrese che dovrebbe essere offerta dalla TV di Stato secondo criteri di imparzialità e pluralità. Il bisticcio di parole è d'obbligo perché, stando alle indiscrezioni che giungono dalla Sede RAI cosentina, sembra che l'imminente avvicendamento stia già facendo sentire le prime scosse e stia dando la stura a manovre sotterranee che nulla hanno a che vedere con la corretta e trasparente gestione del servizio televisivo pubblico, pagato con i soldi di tutti.
Non saremo certamente noi a difendere ed assolvere l'impostazione redazionale di Annamaria Terremoto che, al pari del suo predecessore Pino Nano, sono stati troppo attenti ad assecondare i desiderata di certa classe politica, con ciò distorcendo e nuocendo all'informazione televisiva di Stato attraverso opportuni filtri sulle notizie, anche dal punto di vista meramente territoriale. Anzi, proprio il nostro Movimento ha più volte denunciato e tentato di contrastare questa scandalosa situazione con ripetute segnalazioni a mezzo stampa, con l'invio di lettere di biasimo ai vertici RAI ed agli organi di controllo radiotelevisivo, con un monitoraggio statistico e con l'organizzazione di sit-in e manifestazioni di protesta proprio sotto la sede RAI in quel di Cosenza.
Purtroppo le cose non sono cambiate, anzi, se possibile, sono peggiorate. E mentre la sede di Catanzaro – che tecnologicamente è idonea e attrezzata – è limitata ad una sola unità e dunque è volutamente inibita, la sede di Reggio – pur meno attrezzata – ha addirittura due giornalisti, due telecineoperatori e un tecnico di recente assunzione. Tutto molto incomprensibile. Tutto assai incongruente. E come se non bastasse, mentre scriviamo leggiamo pure di improbabili offerte di locali da parte di questo o quel Comune per altrettante improbabili aperture di punti di riversamento praticamente inutili, e di tante altre bad practices che testimoniano come il vizio di strizzare l’occhio alla politica politicante e clientelare non sia mai stato estirpato.
In questo desolante scenario non v'è dubbio che se le nostre classi dirigenti non interverranno a tutti i livelli con perentorietà, sarà ancora la città di Catanzaro, capoluogo di regione, ad essere ulteriormente penalizzata e marginalizzata, aggravando ulteriormente quell'isolamento mediatico cui è stata sottoposta scientemente per anni.[MORE]
Il nostro Movimento, come si suol dire in gergo giornalistico, è "sul pezzo" e non cesserà mai di abdicare al proprio ruolo di sentinella attiva contro gli abusi e le sopraffazioni consumate in danno di Catanzaro, ma riteniamo che la difesa e la tutela della città spettino alle istituzioni e, in primis, al sindaco Sergio Abramo che, con ogni urgenza, devono prendere gli opportuni contatti con il management nazionale della RAI (fresco vicedirettore della TGR con competenza per il Sud è il giornalista napoletano Carlo Verna che è stato più volte a Cosenza) e pretendere che l'informazione calabrese rispetti il ruolo politico-amministrativo di Catanzaro ed il suo status di prima città della Calabria, assicurandole una congrua dotazione di organico giornalistico e tecnico nella Sede, già esistente da anni, in grado di offrire il competente livello di informazione ai cittadini calabresi.
Movimento civico indipendente “Catanzaronelcuore”