Parola e Fede

Questi e' il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo! II Domenica di Quaresima Anno C

Vangelo della Domenica
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.  [MORE]

Breve pensiero spirituale
Leggendo il vangelo di questa seconda domenica di Quaresima, la prima riflessione che mi è venuta alla mente è stata: ma questo invito del Signore: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”, non è forse un appello rivolto anche oggi a quel mondo, politico, culturale, sociale e, anche, religioso, che non vuole ascoltare più il Figlio di Dio, anzi, che vuole mettere un bavaglio al Signore perché non parli più, perché non faccia sentire la sua voce, non proclami la sua volontà?

Chi ama il Signore, invece, alla vista della sua gloria, della sua presenza, avverte nel cuore il desiderio di stare con lui, di dimorare con lui, con Gesù che viene come Messia del Signore, come Verbo di Dio incarnato. Con segni e prodigi manifesta e rivela la sua verità personale. Chi è Lui? Quale la sua missione? Quale la sua potenza? Ma prima di tutto quale la sua essenza? Tutto il Vangelo è la rivelazione della sua identità. Lui è uguale a Dio, perché di Dio è il Figlio Unigenito. Tutto il Vangelo è la testimonianza che Lui dona alla sua verità. Tutti i prodigi a questo servono.

Il cristiano, vero corpo di Cristo, suo discepolo, anche lui è obbligato a rivelare nella storia la sua verità con segni concreti, con opere particolari. Manifestando la sua verità, lui manifesta e rivela Cristo, del quale è vero corpo.
Non basta dire il Vangelo dal di fuori di noi. Il Vangelo deve essere la nostra stessa vita. È la trasformazione del Vangelo in vita la sola via possibile per mostrare al mondo la nostra verità. Il mondo la vedrà e non può più trovare scuse per la sua non fede. Ha visto il Vangelo vissuto. Sa che esso è l’essenza, la forma, la modalità più alta del vero amore. Amore per il cristiano può essere solo il Vangelo vissuto. Lui vive il Vangelo, è nell’amore. Lui ama veramente.


Perché l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. I miracoli non sono più sufficienti. Per i discepoli di Gesù occorre bene altro perché un Messia Dio è inconcepibile con un Messia Crocifisso. Come conciliare due Parole apparentemente non conciliabili? Come aiutare i discepoli a pensare, a credere che Messia è solo uno: Il Dio Crocifisso, il Dio Tradito, il Dio Consegnato, il Dio Rinnegato, il Dio Umiliato?

Gesù porta i discepoli sul monte. Chiama la Legge e i Profeti, Mosè ed Elia, perché confermino che è Lui, il vero Dio, che deve passare per la croce. Legge e profezia sono questa unica e sola Parola. Ma Pietro e gli altri nulla comprendono, oggi. Domani sarà diverso. Pietro vuole fermare il tempo, la storia a quest’attimo. A lui la croce non interessa. I suoi sono pensieri di gloria, non di croce.

A questo punto interviene direttamente il Padre dal Cielo, dalla nube. Parla e dice a Pietro e agli altri due discepoli, Giacomo e Giovanni, che Dio e Croce camminano insieme, Messia e Consegna sono una cosa sola: il Messia è il Crocifisso. Solo se è il Crocifisso può essere il Messia. Gesù non è Messia alla maniera del mondo, secondo le forme vissute da Davide. Gesù è Messia alla maniera di Dio, cioè Messia Umiliato, Dio Crocifisso. Questa la sua verità.

Gli Apostoli non devono ascoltare il mondo, i suoi desideri, le sue attese, le sue speranze. Devono invece ascoltare solo Cristo Gesù. È Lui il solo che conosce la verità per essere vero Messia del Signore e questa verità è la sua Croce. Se Lui non sarà crocifisso, mai potrà essere Messia. Messia e Croce sono una sola verità, una sola realtà, un solo mistero. Come sono una sola verità, un solo mistero: cristiano e croce, cristiano e sofferenza espiatrice e redentrice.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci ad ascoltare Cristo Signore.

 

Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it