Economia
Qualità della vita: Mantova in testa, cala drasticamente Roma.
ROMA, 27 Novembre - Perde il primato della classifica della qualità della vita Trento. I cittadini più soddisfatti d'Italia sono quelli di Mantova, capitale della cultura 2016. La ricerca di Italia Oggi - Università La Sapienza di Roma consegna la corona della classifica a Mantova, delineando inoltre diversi cambiamenti anche per altre città: Belluno sale in terza posizione dall'ottava dell'anno scorso. Pordenone e Bolzano, sul podio l'anno scorso, scendono entrambe: rispettivamente da terza a quarta e da seconda ad ottava.
Il dato più importante che, purtroppo come sempre, emergere da questa classifica è la vistosa spaccatura tra Nord e Sud, e soprattutto decadono anche quei centri del meridione i quali brillavano per eccellenza in una situazione piuttosto nera. Fanalino di coda Crotone, la quale, però, perde per fattori sociali ma eccelle in altri: "E la provincia è addirittura ricompresa nel gruppo delle più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione. Responsabili, quindi, della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero" dichiarano gli esperti.
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L'indagine statistica ha approfondito vari argomenti, dal lavoro, ambiente fino alla criminità e il disagio sociale. 11 sezioni divise in altre 21 sottodimensioni. In 56 province su 110 la popolazione indica la qualità dei servizi e in generale della vita come buona, in aumento rispetto alle 53 dello scorso anno. Un miglioramento leggero, segno che segue i dati di timida crescita economica di quest'anni. Bisogna in ogni caso ricordate come 53,9% della popolazione ritiene il proprio tenore di vita non sia accettabile.
Rimane roccaforte di vivibilità il Nord-est che da 18 edizioni sottolineano il tema: "Una crescente vulnerabilità del nord ovest, molto verosimilmente causata da determinanti di carattere economico, quali i processi di deindustrializzazione e ristrutturazione produttiva in atto, e i problemi strutturali e tuttora irrisolti che stanno determinando un perdurante peggioramento della qualità della vita in Italia meridionale. Mostrano un notevole grado di 'resilienza', determinato forse dalla struttura del tessuto produttivo. Anche quest'anno tali linee di tendenza sono pienamente confermate: fra le 54 province in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, 6 sono dislocate nel nord ovest, 2 sono ricomprese nel nord est, 7 in Italia centrale e 39 su 41 in Italia meridionale e insulare. Quindi, in sintesi anche quest'anno si vede una stabilità nel livello di qualità della vita nelle province del nord ovest, un miglioramento nel nord est e in Italia centrale, un lieve peggioramento nell'Italia meridionale e insulare. L'altra conferma riguarda gli effetti della congiuntura economica: una situazione di crisi economica che tende ad avere ripercussioni più severe nel nord ovest che nel nord est, determinando l'emersione di fenomeni di polarizzazione fra le due aree".
Per quanto riguarda le grandi città, Roma scende drasticamente nella classifica. La provincia della Capitale, infatti, segna 4 come voto, definito insufficiente, un voto assegnato alle province meridionali. Roma cede 19 posizioni, cadendo al 88° posto: dal 2014 ne ha perse 31. Anche le grandi aree del Nord soffrono: la grande Milano, elogiata nei mesi dell'Expo, perde 7 posizioni, mangiandosi così i suoi miglioramenti degli ultimi quattro anni. Torino, invece, continua la salita, salendo al 70° posto, +6 posizioni. Napoli non migliora, scendo dalla 103° posizione alle 108°.
Leonardo Cristiano
immagine da: il brugnolo.it