Cronaca

Quale vita vale di più? Gommone di 50 migranti sparito nel Mediterraneo

ROMA, 2 APRILE - Alcune persone hanno più diritto alla vita di altre. Questo il messaggio che l’Europa, ma sopratutto l’Italia, ieri notte ha lanciato al mondo. Ancora una volta una richiesta di aiuto, di salvezza, è stata ascoltata e fatta tacere, rimandata a chi, secondo il destinatario precedente, doveva risolvere il problema. Così, ieri notte, l’appello di aiuto mandato da un gommone con 50 migranti al numero di Alarm Phone è stato mandato in Libia, poi in Italia e poi, come un boomerang, rimandato in Libia dove non ha trovato risposta. Sembra un gioco, un gioco che quasi sicuramente è costato la vita a 50 persone che hanno preferito abbandonare la propria terra, ogni legame familiare, alla volta dell’ignoto. 

Date, per ora, per disperse le 50 persone che avevano scelto di abbracciare la possibilità di poter morire, di rischiare la propria vita per la speranza di un futuro migliore. Un futuro tranciato dallo scansare delle responsabilità Italiane, libiche, dall’Olanda che ha scelto di impedire, attraverso nuove norme, alla Sea Watch di prendere il largo, dalla Ong Open Arms bloccata nel porto di Barcellona. 

Un paese come lItalia, che proprio negli ultimi giorni riapre un dibattito, se pur arcaico, ma in “difesa della vita”, secondo i più estremisti, come può non mobilitarsi per la vita di 50 persone? Ci sono vite che valgono meno? Come possiamo non intervenire, mobilitare le istituzioni, inorridire davanti alla trasformazione di un mare in un cimitero?  Non per politica, non per posizione, ma per umanità.