Quale sarà il futuro storico del cristiano?

lunedì 9 maggio, 2016

Non è certo facile rispondere ad una domanda che chieda espressamente di sapere oggi quale potrebbe essere il futuro di chi si professi cristiano! In molti probabilmente mi potrebbero contraddire, sostenendo che in base alla realtà odierna non sia poi così difficile azzardare una stima, rispetto a ciò che dovrebbe interessare qualcuno nei mesi e negli anni futuri. Rilancio invece tale difficoltà! Un cristiano, infatti, che non accetta la guida dello Spirito Santo non farà altro che utilizzare i bollettini previsionali dell’uomo. Strumenti capaci senza dubbio di calcolare ogni cosa, partendo dalle diverse condizioni attuali, ma non adatti a percepire il cuore del divenire dell’essenza umana. Si tratta perciò di una previsione “algebrica”, esterna all’oggettività che lo circonda. Uno sguardo terreno spesso interessante, ma che non sempre riesce a penetrare il senso alto che attraversa la storia. [MORE]

Un ciclo evolutivo celeste, quest’ultimo, che solitamente arriva a destinazione, al di là della volontà umana, incapace di intercettarne il suo vero significato. Non a caso la storia ha i suoi alti e bassi; le sue frenate o velocizzazioni, mentre l’uomo è alla ricerca dei suoi tanti perché! Qualcuno potrebbe ancora obiettare che un buon cristiano, fedele alla lettura del vangelo, non possa non conoscere le coordinate principali che dovrebbero tracciare il suo cammino esistenziale. Non è così! Sa forse il cristiano che il vangelo, nella sua struttura millenaria, rappresenta il passato del credente, come le profezie lo rappresentarono per Gesù? È lo Spirito Santo che intervenendo con la sapienza del Padre illumina e rende attuali le profezie e così anche il vangelo. L’attualità storica del nuovo testamento, in grado di indicare le trasformazioni future della comunità in cui si vive, non passa dai tanti oracoli, vestiti da venditori ambulanti raffinati, ma esclusivamente dall’azione dello Spirito Santo.

Un cristiano che non entra in questo santo mistero è destinato a dipendere dall’uomo che attualizza ogni cosa sulle sue verità razionali. Modello di vita sperimentato che ha sempre dovuto fare i conti con la realtà, non reggendo, a breve o lunga distanza, all’urto del tempo e del valore ontologico di ogni condizione naturale. Lo stesso Gesù nei suoi tre anni di predicazione e di miracoli non si lascia guidare nella sua missione dalle antiche profezie. Cosa a cui erano interessati i farisei, pronti ad utilizzare questa o quella “visione” delle sacre scritture per rafforzare il loro potere temporale. Il Figlio dell’Uomo non cade in questa trappola, purtroppo ancora in uso, va oltre, come dovrebbe fare il cristiano che pone al centro della sua vita il vangelo. Le profezie e il vangelo non fanno altro che consegnare una verità, ma non rivelano le modalità storiche di come essa andrebbe attuata, realizzata.

Solo lo Spirito Santo può rendere visibile nell’oggi e nel domani ogni messaggio che Cristo, attraverso la sua predicazione ai suoi discepoli e alle folle che lo seguivano, ha lasciato per sempre all’umanità intera. Il vangelo di Giovanni è chiaro in questa direzione. “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”. La Parola va incarnata oggi, in questo tempo! Lo Spirito Santo è quindi necessario per dare vita a Cristo in ognuno dei cristiani, qualsiasi sia il loro ruolo occupato nella società. Non seguire questa strada porta inevitabilmente ad uno stravolgimento delle Nuove Scritture, ritardando la redenzione e la salvezza del mondo.

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Egidio Chiarella
www.egidiochiarella.it

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