Cronaca
Quadri di Picasso, Monet e Matisse rubati e poi bruciati nel forno
ROTTERDAM, 18 LUGLIO 2013 - Profonda ferita nel mondo dell'arte. Sette quadri di rinomati artisti della storia furono rubati lo scorso ottobre 2012 dal museo Kunsthal di Rotterdam. Si trattava di dipinti di Monet, Matisse, Picasso, Gaugin, Lucian Freud e Meijer de Haan. Una prestigiosa refurtiva tra le venti opere rubate nel più grande furto d'arte mai messo a segno nei Paesi Bassi.
I ladri erano di origine rumena, alcuni di loro furono arrestati, tranne uno, che riuscì a tornare in Romania con i dipinti, che avevano un valore che oscillava tra i 50 ed i 100 milioni di euro.
Pochi giorni fa la confessione da parte di una donna rumena, Olga Dugaru, madre del rapinatore ricercato, che ha dichiarato di avere bruciato in un forno i quadri, per sbarazzarsi di questa preziosa refurtiva dopo che il figlio era finito in manette da poco. La polizia ha verificato di persona che tra la cenere ancora presente nel forno c'erano chiodi, resti di tela e vernice.
I quadri erano ancora lì, nella casa del rapinatore, perché i ladri non erano riusciti a venderli, motivo che ha spinto la madre del ragazzo a bruciarli per non rischiare il carcere.
La confessione le è costata però un processo, previsto per il prossimo 13 agosto, a cui parteciperanno come imputati anche due ladri sospetti e quattro presunti complici.
Intanto ben sette capolavori insetimabili del patrimonio artistico mondiale che facevano parte della collezione privata della Triton Foundation per la mostra "Avanguardie", sono andati perduti per sempre. I quadri erano: Testa di Arlecchino di Pablo Picasso del 1971; La lettrice in bianco e giallo di Henri Matisse del 1919; Waterloo Bridge e Charing Cross bridge di Claude Monet, entrambi del 1901; Donna davanti una finestra aperta di Paul Gauguin del 1888; Autoritratto di Van Meyer de Haan e Donna con gli occhi chiusi del 2002 di Lucien Freud.
In foto: uno dei quadri rubati, "Il ponte di Waterloo" di Claude Monet
Valentina D'Andrea
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