Putin prende posizione contro le Offshore: è guerra contro chi non dichiara i capitali esteri
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MOSCA, 13 DICEMBRE 2012 - Vladimir Putin ha preso una decisione importante per la Russia: sarà guerra aperta contro le società ed i conti Offshore, ovvero nei confronti di coloro i quali investono i loro capitali all'estero senza dichiararli nella nazione d'appartenenza.
Nella giornata di ieri, il leader del Cremlino ha citato una frase di Aleksandr Solzhenitsyn: «Essere un patriota vuol dire per prima cosa servire nel proprio Paese». Putin ha poi aggiunto: «Spesso i nostri imprenditori sono accusati di mancanza di patriottismo». In questo modo il capo di stato ha spiegato la lotta contro i capitali inviati all'estero, talvolta per evitarne la tassazione.
Il premier ha scelto di parlare della nuova legge durante il discorso annuale alla Nazione e, dopo essere stato applaudito per l'introduzione patriottica della nuova norma, ha frenato l'entusiasmo del popolo affermando: «Aspettate, magari questo non vi piacerà».[MORE]
Putin ha poi iniziato a spiegare la legge: i funzionari dello Stato, incluso il Presidente, saranno costretti a dichiarare ogni proprietà estera e la provenienza dei profitti che hanno consentito loro l'acquisto. Inoltre, verranno introdotti dei limiti sui conti bancari aperti fuori dalla Russia e sui titoli.
Il leader ha inglobato i nuovi provvedimenti in un unico termine: "de-offshorizzazione": lo scopo è quello di rilanciare l'economia nazionale riportando le casse statali alla floridità per garantire il benessere del suo popolo.
(Foto da lettera43.it)
Alessia Malachiti