Estero

Putin auspica a una coalizione internazionale contro il terrorismo

 MOSCA, 4 SETTEMBRE 2015 – Vladimir Putin propone di mettere su una coalizione di carattere internazionale per fronteggiare il terrorismo, sottolineando di aver già discusso dell'argomento con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. È stato annunciato durante l'Eastern Economic Forum tenutosi a Vladivostok, dove Putin ha fatto anche sapere di aver avviato delle discussioni anche con i leader di Turchia, Arabia Saudita, Giordania e altri paesi. “Vogliamo davvero creare una sorta di coalizione internazionale per la lotta a terrorismo e estremismo”, ha spiegato il presidente russo, “A tal fine, abbiamo consultazioni con i nostri partner americani: ho personalmente parlato del tema con il presidente Obama”.

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No a intervento militare diretto

Putin in particolare ritiene inopportuno un intervento militare diretto della Russia contro l'Isis, e prematura una possibile adesione alla coalizione guidata dagli Stati Uniti, ma il Cremlino sta considerando “altre opzioni”. Attualmente, indiscrezioni di testate giornalistiche straniere parlano di truppe russe che combattono in Siria a supporto del regime di Bashar al Assad, mentre si discute anche di una imminente apertura di una base russa alle porte di Damasco per fronteggiare l'avanzata dell'Isis. Mosca ha confermato la presenza di truppe in territorio siriano, ma non ne ha specificato il reale motivo. Riguardo la crisi dei migranti, Putin ha detto: “Penso che la crisi fosse assolutamente prevista; noi in Russia, e io personalmente qualche anno fa, abbiamo detto chiaramente che sarebbero emersi tali gravi problemi se i nostri cosiddetti partner occidentali avessero continuato a mantenere la loro politica estera sbagliata, soprattutto nelle regioni del mondo musulmano, Medio Oriente e Nord Africa”.

Le colpe dell'Occidente secondo Putin

Putin inoltre ritiene che l'errore principale che compie l'Occidente è l'imposizione delle proprie norme in tutto il mondo, trascurando troppo le caratteristiche storiche, religiose, nazionali e culturali di particolari aree del mondo. Una delle soluzioni al problema migratorio è aiutare le persone a risolvere i problemi a casa loro, e il primo passo dovrebbe essere la creazione di un fronte comune unito contro i gruppi jihadisti come l'Isis.

Foto: lastampa.it

Dino Buonaiuto