Cronaca
Pubblicobene.it: arrivano in Emilia-Romagna le inchieste finanziate dai lettori
BOLOGNA, 17 FEBBRAIO 2012 – Sulla scia del successo americano, prendono piede anche in Emilia-ROmagna le inchieste finanziate dai lettori. Pubblicobene.it è una nuova piattaforma online che si occuperà di inchieste sul territorio bolognese. Dai preosupposti, il neonato progetto mira a fare del citizien journalism un fiore all'occhiello: raccogliere idee e suggerimenti dei lettori per sviluppare inchieste sui temi caldi a livello locale. Una piattaforma che accolga il confronto fra cittadini per raggiungere i risultati dei più celebri Propublica e Spot.us. [MORE]
Community funded reporting: fondamentale in questi progetti un forte sostegno da parte del pubblico, libero di finanziare anche con piccole donazioni le inchieste che più attirano la loro attenzione. La parola chiave? Slow journalism libero dall'urgenza della cronaca e dalla logica dello scoop per un giornalismo che non si fermi alle apparenze: le regole del gioco sono scritte a chiare lettere. Comunque il progetto potrà contare anche sui finanziamenti stanziati all'interno del progettpo GECO dalla regione Emilia-Romagna.
Come specificato sulla home page, si tratterebbe ancora di un progetto sperimentale. Eppure hanno già raccolto i soldi necessari a produrre due videoinchieste: "sussidarietà ai tempi della crisi" di Giovanni Stinco e "se l'inquilino paga più del padrone" di Enrico de Donà, ottenendo ottime recensioni anche da Internazionale. Una piattaforma aperta a veterani dell'informazione come a nuovi reporter che non devono far altro che proporre la propria inchiesta, approvata nei limi d'interesse generale e del territorio.
Il progetto, spiegano gli ideatori, viene sperimentato in tre fasi: un inizio come biglietto da visita, con la presenza delle due inchieste già realizzate in cui si prevede che il pubblico visiti il sito e si registri con un proprio account, necessario per le fasi successive. Una seconda fase entra nel vivo del citizen journalism con l'interazione fra la redazione e i lettori/pubblico. Nella terza fase il progetto pubblicobene.it è divenuto effettivamente strumento di crowdfunding e inzia la vera caccia ai finanziamenti per le inchieste.
Cecilia Andrea Bacci