Cronaca

Provveditorato Amministrazione Penitenziaria: bene per la diffida formale, ma si vada oltre

CATANZARO, 29 MAGGIO 2014 - La diffida formale con cui l’Amministrazione Comunale di Catanzaro ha intimato il Ministero a non dirottare altrove il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria è un atto che registriamo positivamente, considerate la sordità e la cecità di chi avrebbe dovuto retrocedere rispetto ad una vicenda così vergognosa e così prepotente.

Certamente l’intervento del sindaco Abramo è l’estremo rimedio ad un male estremo rappresentato da un mix di politica politicante e interessi di parte. Ricordiamo infatti che nessuna motivazione né di ordine economico, né di ordine funzionale, né di ordine logico e soprattutto nemmeno di ordine istituzionale, può legittimare la decisione di trasferire l’importante Ufficio, sopprimendolo ex abrupto da Catanzaro.
[MORE]La diffida formale (che ci piace immaginare essere anche figlia delle nostre continue sollecitazioni) appare dunque come l’estrema ratio, probabilmente messa in campo anche a causa del basso peso politico della nostra classe dirigente che, presso il Ministero competente, avrà fatto poco o nulla. E così ancora una volta, la nostra città, verosimilmente, dovrà difendere le sue prerogative attraverso le carte bollate e le aule dei tribunali e non già, come sarebbe stato logico, mediante l’uso della buona politica. La diffida può, auspicabilmente, disinnescare le inaccettabili derive con le quali si utilizza la cosa pubblica per i propri interessi di parte. 

Persino inutile sottolineare ulteriormente le giustificazioni risibili e rabberciate che gli artefici del “trasloco”, o gli esecutori occulti di tale artificio, hanno tentato di fornire per legittimarlo. I pensieri obliqui che stanno dietro a questa losca operazione diventano, a questo punto, semplici da dimostrare. Sicché ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Catanzaro ha voluto evidenziare, dati alla mano, l’inconsistenza della decisione presa dall’attuale reggente dell’Amministrazione Penitenziaria calabrese Salvatore Acerra, o chi per lui. Per quanto ci riguarda andiamo e guardiamo oltre i parametri economici: infatti ciò che non è più accettabile, e non deve essere più consentito, è la sistematica destrutturazione delle funzioni, del ruolo e delle prerogative del capoluogo di regione. Roba che induce la richiesta di una legge speciale per Catanzaro!

Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”