Cronaca
Protezione civile. Razzo Cinese in caduta: due i possibili passaggi sulla Calabria. I dettagli
Razzo in caduta: due i possibili passaggi sulla Calabria. Protezione civile regionale, 'fase attenzione Sala operativa'
CATANZARO, 08 MAG - Potrebbero essere tre i passaggi sull'Italia del lanciatore spaziale cinese "Lunga marcia 5B": il primo alle ore 01.05, il secondo alle ore 02.36 e il terzo alle ore 4 circa, con una finestra temporale di incertezza di ± 3 ore, quindi, l'attenzione dovrà essere alta dalle ore 1 alle ore 7. E' quanto comunica la Protezione civile calabrese dopo la riunione, convocata dal Dipartimento della Protezione civile nazionale, per gli aggiornamenti sugli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore. Nove le regioni del Centro-Sud potenzialmente interessate: Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Anche se la Protezione civile nazionale indica come "remota" la possibilità di una caduta sul territorio nazionale Delle tre traiettorie sono due quelle che potrebbero interessare la Calabria, la prima che potrebbe incrociare la parte settentrionale della regione e la terza quella meridionale. Si tratterà di un passaggio rapido, di pochi secondi, considerando che il razzo sta viaggiando a 7,8 km al minuto. "Si potranno avvistare palle di fuoco - spiega la Prociv - e avvertire forti boati. I frammenti in caduta potranno avere una dimensione fino ad un massimo di un metro e mezzo, pesare qualche centinaio di chili e raggiungere un metro di profondità all'impatto".
Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare. La Protezione Civile Calabria continuerà a seguire tutte le operazioni del rientro, partecipando al tavolo tecnico nazionale. Dalle 22 di stasera e sino alle 7 di domani è disposta l'attivazione della "fase di attenzione" della Sala operativa regionale unificata della Protezione civile per "rischio impatto di frammenti per rientro incontrollato in atmosfera". Eventuali segnalazioni possono essere comunicate al numero 0961/7673, operativo h24
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Razzo in caduta: finestra ridotta a poco più di 4 ore. Eusst, probabilità da 2,32 italiane circa a 6,45 italiane circa
Si è ridotto a poco più di 2 ore il margine di incertezza sull'orario stimato per il rientro del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B. Secondo i calcoli dell'organizzazione europea per la sorveglianza spaziale Eusst (EU Space Surveillance and Tracking) l'orario indicativo per il rientro nell'atmosfera sono le 4,32 italiane, con una finestra temporale di circa 4 ore che va dalle 2,32 circa alle 6,45 circa
In aggiornamento
Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è rientrato nell'atmosfera all'alba su un punto dell'Oceano Indiano vicino alle isole Maldive. In una delle sue ultime orbite ha salutato l'Italia, sorvolando la Sardegna e la Calabria senza alcun rischio, per spostarsi verso Est.
Il rientro è avvenuto entro i limiti della finestra temporale prevista, che andava dalle 3,11 alle 5,11 italiane, mentre c'è stata un'incertezza decisamente maggiore sul luogo del rientro, inizialmente indicato nel Nord Atlantico e successivamente nel Mediterraneo orientale. E' sempre difficile stabilire con esattezza la traiettoria di un oggetto di grandi dimensioni in caduta incontrollata e lo stadio del Lunga Marcia 5B non è stata un'eccezione.
Una volta portato in orbita il modulo principale della nuova stazione spaziale cinese, lo scorso 29 aprile, il più grande razzo costruito dalla Cina aveva esaurito tutto il suo propellente, come previsto nella missione. Come spesso accade, si è data la priorità alla messa in orbita di un oggetto più che alla necessità di conservare un po' di propellente che permettesse di gestire un rientro controllato.
Di conseguenza, portata a termine la sua missione, lo stadio del lanciatore ha cominciato la sua caduta verso la Terra. Il cilindro da 20 tonnellate, lungo più di 30 metri e dal diametro di 5, ha cominciato a scendere ruotando velocemente su se stesso: una situazione che non permette mai di poter calcolare il rientro in modo preciso, ma solo con un margine di incertezza su tempo e luogo del rientro che all'inizio è davvero molto ampio e che progressivamente si riduce. Radar e sensori in tutto il mondo permettono di seguire progressivamente le orbite e di raffinare i calcoli.
I dati sono raccolti e utilizzati da organizzazioni come il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad) e il consorzio europeo per la sorveglianza spaziale Eusst (EU Space Surveillance and Tracking), del quale fa parte l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e il centro (Isoc Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center) dell'Aeronautica Militare a Pratica di Mare. Una volta elaborati, i dati vengono trasmessi alla Protezione Civile.
Sulla base di questi dati, a ridosso della chiusura della finestra temporale prevista per il rientro, il Dipartimento della Protezione Civile ha potuto escludere la caduta di frammenti su tutto il territorio italiano, in accodo con l'Asi e gli altri partecipanti al tavolo tecnico istituito per seguire il rientro incontrollato del detrito spaziale.