Editoriale

Protesta contro i tagli alla cultura: a Roma statue bendate

Le persone che stamattina all’alba, a Roma, facevano jogging al Gianicolo o si trovavano a Trastevere, hanno potuto assistere ad un episodio davvero particolare.
Un gruppo organizzato, MyTrastevere, per protestare contro i tagli alla cultura, ha deciso di bendare gli ottanta busti del Gianicolo e le statue di Trilussa e Giuseppe Gioacchino Belli a Trastevere e di apporre al collo di ogni statua una poesia attribuita falsamente al più famoso poeta romano, Trilussa, per risvegliare culturalmente le coscienze ormai assopite.[MORE]
La poesia recita così: “'Gente intorno che strilla e fa bordello. L'argomenti? Sò er carcio e er Grande Fratello, guardo e penso: che fine ha fatto 'a curtura?”.
Poche righe che però racchiudono una plurivalenza di significati e che hanno catturato l’attenzione di molti e che soprattutto hanno indotto a riflettere su una cultura sempre più snaturata.
L’organizzatore della protesta, MyTrastevere, è un gruppo che organizza “ attività virali sul territorio volte a riportare la cultura tra la gente” e che si è reso già protagonista nelle settimane precedenti di proteste come questa: un gruppo di musicisti ha fatto un “blitz” a Piazza Trilussa due settimane fa, e ha allietato i passanti, in modo originale e alternativo.

 

 

(L'immagine è una foto di repertorio della statua di Trilussa)