Politica
Programma Stages: diritto di replica agli Stagisti
Riceviamo e pubblichiamo
Alla luce dell’articolo comparso in data odierna, 8 giugno 2010, su “Il Quotidiano”, dal titolo “Lezione di Ichino agli stagisti”, a firma di Andrea Mollo e di quello inserito nel sito “Reggio Tv” firmato da Mario Meliadò (cui ha fatto seguito un servizio presentato al tg dell’omonimo canale televisivo), per dovere di completezza delle informazioni, per onestà intellettuale, coerenza e perché convinti di aver subito un processo senza diritto di replica e senza contraddittorio, riteniamo doveroso ricordare che alle parole del senatore Ichino, riportate negli articoli, abbiamo già risposto a suo tempo con diverse lettere apparse sul sito dell'esimio giuslavorista e che, però, sono state misteriosamente ignorate dagli autori dei suddetti articoli, che hanno così offerto solo una lettura parziale della realtà dei fatti. [MORE]
La loro mancanza di professionalità li ha resi complici di un massacro mediatico al quale siamo stati ingiustamente sottoposti. Ci corre, altresì, l’obbligo di evidenziare che da tempo cerchiamo di rendere nota la nostra situazione, ed è triste constatare che riusciamo a “guadagnare” una prima pagina soltanto con un articolo che strumentalizza nel peggiore dei modi quella che è la storia di circa 350 giovani calabresi plurititolati (certo non quarantenni, come sostiene il Sig. Mollo) che sono stati invitati a “cercare un lavoro vero”dal senatore, come se tutto quello fin qui raggiunto (dai titoli universitari e post universitari conseguiti col massimo dei voti alle varie esperienze lavorative, incluse quelle, certificate, realizzate nel corso degli ultimi due anni con il Programma Stages) non fosse sufficiente a dimostrare quale impegno è stato da noi profuso per ottenere un posto di lavoro che sia veramente tale.
La nostra ricerca di un dialogo con le istituzioni e di attenzione da parte dell’opinione pubblica, non deve essere interpretata (come accade in questi articoli) come una supplica, tipica di quelle logiche clientelari e dell’assistenzialismo che noi disconosciamo, bensì come l’ennesimo tentativo di sollecitare un confronto sul futuro della nostra regione, il cui sviluppo socio-economico, come viene spesso ricordato dal neo Presidente Scopelliti, non può non tener conto delle alte professionalità formate. In tal senso, sarebbe anche doveroso, da parte del giornalista de “Il Quotidiano”, spiegarci in che occasione e con quali motivazioni, il Governatore avrebbe risposto “picche” (testuali parole del giornalista) alle nostre preoccupazioni, quando in realtà, incontrando diversi esponenti del Consiglio e della Giunta Regionale abbiamo ricevuto grande attenzione e una chiara manifestazione della volontà di non disperdere il capitale umano altamente qualificato su cui, due anni fa, le stesse istituzioni regionali hanno voluto investire.
Quanto alla lezione ex cathedra di “economia e politica degli locali” che ci ha sapientemente impartito il Senatore Ichino, ci permettiamo di osservare come lo stesso parli senza cognizione di causa e non conoscendo assolutamente la nostra realtà territoriale.
Al Senatore vorremmo chiedere: in che modo potremmo noi elaborare la strategia per il riscatto della vostra terra se ci vengono sbarrate tutte le strade dalle istituzioni? Per quanto si possa essere dotti, sapienti ed avere curriculum invidiabili, che incidenza potremmo avere per il riscatto sociale se non ci viene dato titolo per poter agire? Ci viene detto che dovremmo attrarre in loco gli investitori stranieri…E lo dovremmo fare in una regione, come la nostra, in cui persino gli imprenditori (pochissimi) locali fanno fatica a resistere. E se lui ammette che è questa è una strada difficile, noi lo smentiamo: non è difficile, è impossibile!
Noi non vogliamo uno Stato-Mamma, ma non accettiamo nemmeno che le Istituzioni si lavino le mani e ignorino il destino di tutta una generazione, la nostra, che, a causa degli sprechi e della incapacità di gestione della cosa pubblica di cui è responsabile quella precedente (a cui appartiene lo stesso Ichino), non potrà vedere il frutto dei suoi sforzi lavorativi.
Caro Senatore, capiamo che Lei ci tiene davvero al nostro futuro. Noi, per contro, ci teniamo molto a farle capire le nostre posizioni. Per cui: rinunci per un mese a tutte le sue entrate, o anche solo al suo stipendio da parlamentare (e pensi, una sua mensilità supera di gran lunga una nostra annualità), e venga in Calabria per vivere, anche solo per qualche giorno, una vita da superlaureato, dottorato, masterizzato…e disoccupato. Ma non si preoccupi, perché non avrà nemmeno il problema di un mutuo, in quanto, pur volendo chiederlo, non ce lo concedono. Ma i soldi, dalle parti nostre, non sono mai stati un problema, perché non ci sono mai stati!
Grazie
Una rappresentanza del Programma Stages