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Progetto Universus prosegue con il terzo appuntamento. A confronto teologia e diritto
CATANZARO 15 DICEMBRE - Per una globalizzazione a misura d’uomo: il Progetto Universus prosegue con il terzo appuntamento mettendo a confronto teologia e diritto
Personalizzare la globalizzazione significa recuperare, alla luce della fede: il rapporto dell’uomo con Dio; la centralità dell’uomo; la relazione e l’attenzione al dono degli altri. [MORE]
Il Progetto Universus è promosso dal Centro Studi Verbum e dal Movimento Apostolico, con il patrocinio della Provincia di Catanzaro e dell’Università Magna Graecia
Discutere di globalizzazione mettendo al centro l’uomo, confrontando pensiero giuridico e cultura cristiana, e facendo proprio l’invito di Papa Benedetto XVI a non perdere di vista la vera sfida della globalizzazione per un nuovo ordine politico ed economico e un nuovo umanesimo dietro il gigantismo dei mezzi di comunicazione di massa nel villaggio globale senza più confini e spazi definiti.
E’ stato questo il focus, “Personalizzare la globalizzazione”, del terzo appuntamento del Progetto “Universus”, l’iniziativa di alta formazione incentrata sul principio “Persona” promossa e organizzata dal Centro Studi Verbum e dal Movimento Apostolico, con il patrocinio dell’Università Magna Graecia e della Provincia di Catanzaro, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e del suo progetto culturale.
Hanno relazionato il Prof. Attilio Gorassini, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria e il Sac. Alessandro Carioti dell'Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria. A moderare la serata è stata la Dott.ssa Anna Guzzi dell’Università della Calabria, coadiuvata dalla Dott.ssa Valeria Nisticò nella postazione web.
Presente in sala il Vescovo Emerito di Catanzaro-Squillace, Mons. Antonio Cantisani.
Il curatore del progetto, Sac. Domenico Concolino dell’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria e Cappellano dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, ha introdotto i lavori, spiegando il percorso formativo del Progetto Universus ed i suoi passaggi chiave sotto l’aspetto teologico-filosofico-culturale.
“Il fenomeno della globalizzazione - ha evidenziato Don Alessandro Carioti - coinvolge il sapere teologico nel suo essere “scienza di confine”, continuamente rivolta non solo ai mutevoli contesti culturali, religiosi e filosofici del tempo ma anche a tutti quei fenomeni che, molto spesso, rischiano di allontanare la persona dalla sua ontologica verità, influenzando il suo modo di pensare e di vivere. Questo compito di leggere e interpretare il mondo, la storia e gli uomini, diventa decisivo per riaffermare, in modo sempre nuovo e attuale, la forza della verità divina e per ridare all’uomo il senso profondo e chiaro del suo con-vivere nel “villaggio globale”.
“Personalizzare la globalizzazione – ha spiegato il Prof. Attilio Gorassini - non significa solo percorsi singolari degli individui nella realtà globale delle comunicazioni verbali e spaziali tipiche dell’era post-moderna. Questa direzione porterebbe ad un mondo di individualismo esasperato ed esasperante privo di caritas e non bello da vivere.
Esistono percorsi altri, possibili e da perseguire, - ha proseguito il Prof. Gorassini - per non privarsi laicamente della speranza di affinare un senso di vita coerente con la propria Fede. Vengono utilizzati due termini, Persona e Globalizzazione, capaci di vita semantica autonoma. La declinazione della loro storia evidenzia per ciascuno di essi una genesi lontana e l’evolversi dei significati è andata a convergere solo negli ultimi tempi verso la tematizzazione di fenomeni che li vedono abbracciarsi in sintagma, con la capacità di far riapparire negli orizzonti del terzo millennio il significato originario del sintagma “bene comune”, preludio di una vera meta di beneessere dell’uomo al di là del semplice benessere materiale”.
“Personalizzare la globalizzazione – ha ben evidenziato Don Alessandro Carioti - significa perciò recuperare, alla luce della fede, alcuni importanti elementi teologici e antropologici: il rapporto dell’uomo con Dio, quale fondamento etico e orientamento umano nella ricerca del bene comune; la centralità e l’altissima dignità della persona, nel suo riconoscersi sempre come principio e fine e mai come un mezzo delle dinamiche o processi storici e culturali; la relazione e l’attenzione al dono degli altri, che diventa al contempo riconoscimento delle reciproche risorse valide per lo sviluppo e la crescita degli uomini.
La serata è iniziata con l’introduzione musicale a cura del maestro Angelo Guzzo che ha interpretato “Panic" di Giovanni Allevi, mentre nel corso della stessa è stata proposta anche una reinterpretazione della colonna sonora del film “La Vita e Bella” di Roberto Benigni.
Per ulteriori informazioni sul progetto è possibile consultare il sito internet www.centrostudiverbum.it/universus, dove sarà possibile scaricare gli atti di questo secondo appuntamento.
Prossimo appuntamento l’11 gennaio 2011 con il tema: “Riscoprire l’immagine che è in noi – Teologia ed Estetica”.