Cronaca
Progetto “Magistri”: GdF rileva attività illecite svolte da docenti universitari
ROMA, 1 FEBBRAIO – Nell’ambito della programmazione operativa del Gruppo Spesa Pubblica e Danni Erariali del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, sono stati attivati 413 interventi nei confronti di professori e ricercatori universitari che avrebbero svolto attività incompatibili con il proprio stato giuridico. Tale azione a progetto rientra nel piano destinato al presidio delle forme di responsabilità amministrativa che determinano danni erariali sulla base di rapporti di pubblico impiego. Essa è stata avviata di iniziativa del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie dopo aver svolto autonoma attività di analisi inerente alla disciplina del “tempo pieno” dei docenti universitari, raffrontandola alle applicazioni concrete e rilevando ipotesi di incompatibilità.
I controlli sono iniziati nel secondo semestre 2017 e sono stati coinvolti 40 comandi provinciali. Nel suo complesso, l’azione a progetto è stata rivolta a: identificare i professori e ricercatori universitari in regime di tempo pieno che abbiano svolto altri incarichi retribuiti o comunque esercitato attività incompatibili con il proprio stato giuridico, ovvero in assenza delle previste autorizzazioni; individuare quelle Università – nonché, in seno ad esse, quegli organi collegiali e/o figure accademiche – che non abbiano assolto ai doveri di vigilanza e di controllo sui docenti, con ciò rendendosi corresponsabili amministrativamente con questi ultimi; osteggiare e contestare tali deprecabili abitudini invalse ormai nell’ambito di questa categoria sociale – incaricata della più elevata formazione culturale e professionale del paese – ma anche, specularmente, i comportamenti di quelle persone fisiche o giuridiche che consapevolmente si avvalgono di tali attività illecite.
Dei 413 controlli programmati ed avviati, ne sono stati conclusi 387: 141 di questi hanno avuto esito regolare, mentre in 246 casi sono state riscontrate irregolarità (di cui 87 relativamente a docenti risultati in regime di impiego a tempo definito). Complessivamente, sono stati rilevati danni erariali – segnalati anche alla Corte dei Conti – per un ammontare di oltre 75 milioni di euro. Pertanto, sono state conseguentemente irrogate sanzioni pecuniarie nei confronti dei docenti coinvolti nonché dei fruitori delle attività interessate, per un totale di circa 38 milioni di euro.
Fonte immagine: vocealta.it