Cronaca

Processo rinviato a Bari: non si trova l'interprete, commento di AITI

BARI, 5 LUGLIO 2013 - Nei giorni scorsi stampa e televisioni hanno riportato una notizia drammatica: da più di un anno il processo a carico di due coniugi cinesi accusati di detenzione di droga sta slittando a causa delle difficoltà del Tribunale di Bari nel trovare un interprete. Alla base del rinvio ci sono difficoltà linguistiche e di comunicazione con gli imputati: il tribunale ha infatti contattato diversi interpreti ma nessuno ha mai accettato l’incarico.

AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti), nella persona del suo Presidente nazionale, Sandra Bertolini, commenta così la notizia: “In Italia esistono numerosi interpreti specializzati e qualificati in grado di tradurre dall’italiano al cinese: un lavoro che in ambito giudiziario diventa estremamente delicato e complesso. Una delle possibili cause dei rifiuti registrati dal Tribunale di Bari è da individuare nell’esiguo compenso previsto in questi casi per un interprete. Le tariffe delle vacazioni (cioè le tariffe che il tribunale utilizza per pagare gli interpreti) sono infatti di gran lunga inferiori alle tariffe standard di altre categorie professionali. Ad esempio, per una giornata lavorativa in tribunale il compenso massimo è di 39,13 euro lordi! Occorre inoltre ricordare che i tempi medi di liquidazione del compenso si attestano su un anno solare.

Noi interpreti dell’AITI saremmo felicissimi e orgogliosi di collaborare con la giustizia in situazioni così delicate. Ma purtroppo, abbiamo tutti una famiglia da mantenere e con 39,13 euro lordi al giorno, pagati tra l’altro dopo un anno, non ci è proprio possibile. Su questo argomento, stiamo cercando di aprire un tavolo di trattativa con il Ministero di Grazia e Giustizia, anche perché il rischio è che per la mancanza di professionisti qualificati i magistrati siano costretti a interpellare interpreti “improvvisati”, che possono causare veramente grossi danni.” [MORE]