Cronaca

Processo no Tav, 47 condanne per un totale di quasi 150 anni di carcere

TORINO, 27 GENNAIO 2015 -  E’ terminato il maxiprocesso nei confronti di un gruppo di appartenenti al movimento No Tav che ha richiesto quasi due anni di udienze. 47 condanne, sei assoluzioni, per un totale di 146 anni e 8 mesi di reclusione. La procura ne aveva chiesti 193. 53 gli attivisti imputati per gli scontri con le forze dell’ordine al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte avvenuti il 27 giugno e il 3 luglio del 2011.

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Le accuse nei loro confronti erano di lesioni, danneggiamento e violenza al pubblico ufficiale. A seguito della lettura della sentenza da parte del giudice Quinto Bosio nell'aula bunker delle Vallette, i condannati hanno letto dichiarazioni spontanee e intonato “Bella Ciao”, mentre i giudici si allontanavano.

L’accusa aveva chiesto pene fino a sei anni per tutti, ma le condanne inflitte vanno dai 250 euro di multa a 4 anni e sei mesi di reclusione. Inoltre, in merito ai risarcimenti, la corte ha stabilito provvisionali fino a oltre 50mila euro per il ministero dell'Interno.

I difensori dei No Tav hanno parlato di sentenza pesantissima e annunciano il ricorso. Il legale Roberto Lamacchia, ha così commentato: «Una sentenza già scritta, ma con pene spropositate».
Anche il pubblico si è mostrato contrario alla sentenza gridando "vergogna" e intonando, a sua volta, la canzone "Bella Ciao".


Soddisfatto, invece, il ministro del Trasporti, Maurizio Lupi che ha commentato: "Oggi il tribunale di Torino ha giustamente condannato per violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento 47 attivisti No Tav per gli incidenti provocati in Val di Susa nell'estate del 2011. E' una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza. E' una sentenza che ristabilisce il primato della legalità e pure del buon senso: assaltare un cantiere, attaccare le forze dell'ordine, ferire oltre 180 persone tra poliziotti, carabinieri e militari della Guardia di finanza non è una normale manifestazione di dissenso, è un crimine".

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica