Processo Mediatrade: Berlusconi: "contro di me accuse ridicole e infondate. Metodo comunista"
Politica Lazio Roma

Processo Mediatrade: Berlusconi: "contro di me accuse ridicole e infondate. Metodo comunista"

lunedì 28 marzo, 2011

28 marzo – Milano Oggi Silvio Berlusconi si è presentato in tribunale per partecipare all'udienza preliminare del processo Mediatrade. Il Cavaliere, assieme al figlio Pier Silvio e a Fedele Confalonieri (amministratore delegato Mediaset), è imputato per frode fiscale e appropriazione indebita.[MORE] Dopo un’assenza dalle aule di ben 8 anni, Berlusconi decide di cambiare strategia e di voler presenziare al processo; il suo scopo sarebbe far capire alla gente che lui non ha “nulla da temere”. A prima mattina, non è mancato il suo intervento telefonico a Mattino 5, intervistato da Maurizio Belpietro dice: «L'accusa è infondata perché non c'è prova. Ho conosciuto Frank Agrama due volte negli anni 80' e non l'ho mai più visto. Dal gennaio del ‘94, quando sono sceso in politica, mi sono allontanato dalle aziende che ho fondato. I diritti tv venivano acquistati da una sezione di Mediaset che passava poi all'ufficio acquisti i film da comprare».

Il Cavaliere sottolinea: «Anche le indagini hanno mostrato che tutti gli utili che questo intermediario ha fatto sono stati rintracciati in conti di sua pertinenza. Nel corso degli anni il signor Agrama ha versato somme di denaro importanti a dirigenti Mediaset e qui la domanda che viene fuori è la seguente: È possibile che un imprenditore paghi parecchi milioni di euro al capo dell'ufficio acquisti della sua azienda che fa la cresta sugli acquisti? È impossibile. E invece la Procura di Milano ha risposto di “sì”, dimostrando di avere una volontà persecutoria». «Il processo Mediatrade rientra, come quelli precedenti, in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella sua conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole».«Io in Mediaset non mi sono mai occupato dell'acquisto di diritti tv». Il messaggio a questo punto è chiaro, pur considerandosi «l'uomo più imputato della storia e dell'universo», vittima di "un tentativo di golpe bianco" da parte della magistratura, Berlusconi non vuole evitare il tribunale, perché farlo varrebbe a dire darla vinta ai comunisti. Intanto, l'udienza preliminare per il processo Mediatrade è stata rinviata al 4 aprile.
Uscendo dal Palazzo di Giustizia, il Premier si è fermato a salutare i suoi sostenitori. Una parte della folla lo acclamava dicendo "Silvio resisti", mentre dall’altra gli oppositori urlavano "In galera!", "fatti processare!". Il 6 aprile il capo del governo è atteso di nuovo in tribunale per l'avvio di un altro processo, il temibile caso 'Ruby'. Vedremo come risponderà il premier alle accuse di prostituzione minorile e concussione…

Tiziana Marzano
 


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