Cronaca

Processo Iblis, imputazione coatta per Lombardo

CATANIA, 31 MARZO 2012 – Tre giorni fa (articolo della nostra Elisa Mirabile) vi raccontavamo della richiesta di archiviazione presentata dalla Procura etnea, in base alla cosiddetta “sentenza Mannino”, in merito alla posizione di Raffaele ed Angelo Lombardo, accusati all'interno di uno specifico filone del procedimento “Iblis” di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato.

Luigi Barone, giudice per le indagini preliminari, a conclusione dell'udienza camerale tenutasi due giorni fa, non ha però accolto la richiesta disponendo invece l'imputazione coatta per entrambi i reati.

«Non sottoporrò la Regione al fango di un processo, se ci dovesse essere il processo mi dimetterò. Se ci sarà il rinvio a giudizio mi dimetto, non aspetterò né la Cassazione, né l'appello, né il primo grado», ha commentato il presidente della Regione nel corso dell'incontro tenutosi a Palazzo d'Orleans dopo la decisione, annunciando inoltre la volontà di scrivere un libro sulla vicenda.
La Procura di Catania – come previsto dal Codice di Procedura Penale – avrà adesso dieci giorni (otto mentre scriviamo, ndr) per formulare l'imputazione. Toccherà poi ad un altro giudice per le indagini preliminari fissare l'udienza.[MORE]

La decisione del giudice Barone si basa sulla richiesta da parte dei due fratelli alla famiglia catanese di Cosa Nostra, facente capo al boss Vincenzo Aiello, di un aiuto elettorale per loro e per il Movimento per le Autonomie, durante le elezioni europee del 1999 e del 2004, per le provinciali del 2003, le regionali del 2006 e le elezioni nazionali, comunali e regionali del 2008. La conclusione del giudice è che sia impensabile che lungo questi dieci anni Cosa Nostra abbia appoggiato esponenti politici senza ottenere niente in cambio. Fino al 2006, comunque, il reato sarebbe prescritto.
Secondo pilastro su cui si basa la decisione riguarda la “messa a posto” della “Società appalti e forniture per acquedotti e bonifiche s.p.a.”  (Safab s.p.a.), società che si occupa di grandi appalti edili pubblici e privati, per i lavori del canale di gronda di Lentini, nel siracusano, vicenda già conosciuta nell'ambito del procedimento “Iblis” e riguardante il geometra Giovanni Barbagallo, che sarebbe intervenuto per sbloccare le autorizzazioni della società per un cantiere vicino Sigonella attraverso l'interessamento di Angelo Lombardo, come confermato anche da Paolo Ciarrocca, ex consigliere d'amministrazione della Safab arrestato nel 2009 dalla Procura di Palermo. Secondo la ricostruzione di quest'ultimo, dal deputato ottenne solo generiche assicurazioni di disponibilità e la promessa di parlare con il fratello Raffaele, anche se poi la vicenda si concluse con un nulla di fatto in quanto «non era possibile in alcun modo cambiare destinazione d'uso dell'area».

«Gli elementi sin qui esaminati e le relative considerazioni svolte offrono, dunque, a questo decidente, un ulteriore elemento indiziario, che indubbiamente dovrà essere approfondito nel corso dell'istruttoria dibattimentale ma che presenta, allo stato, una pregnanza tale da non consentire, ex se, l'archiviazione del procedimento»

La decisione, naturalmente, ha dei risvolti in tutto l'arco politico regionale, con democratici e finiani che, prima di esporsi in merito a Lombardo, aspettano di vedere se il rinvio a giudizio arriverà davvero. Quel che sembra certo, stando anche alle parole dello stesso Lombardo, è che non si arriverà alle elezioni con un caso “Cuffaro-bis”, cioè con un governatore sotto processo. Anche perché c'è chi – come Sinistra Ecologia e Libertà o Italia dei Valori – la spina al governo regionale la vorrebbe staccare subito.
In caso di dimissioni, o in caso di una meno scontata caduta del governo regionale, la Sicilia dovrà andare anticipatamente al voto. Altrimenti potrebbe verificarsi un'”autosospensione” di Lombardo, che lascerebbe il suo posto ad un vice, da nominare però tra i politici in quanto l'attuale vice di Raffaele Lombardo, Giosuè Marino, è un tecnico e dunque non potrebbe ricoprire il ruolo “ad interim”.


(foto:cataniatoday.it)
Andrea Intonti