Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CHIETI, 28 GIUGNO 2014 – La Cassazione ha detto no alla richiesta, pervenuta da parte degli avvocati della Montedison, di spostare la sede del processo. A renderlo noto è il legale del WWF, Tommaso Navarra, che commenta ‹‹sarebbe stato errato trasferire altrove il processo allontanandolo dalla sua sede naturale. Il WWF si augura a questo punto che le udienze della Corte d’Assise riprendano con il consueto ritmo per dare finalmente giustizia al territorio››.
[MORE]
Si era trattata di un’altra richiesta degli avvocati della Montedison, che dopo aver ottenuto la ricusa del giudice Germania Spiniello, volevano cambiare sede del processo con la motivazione ‹‹vogliamo che il processo si tenga in una sede dove i soggetti giudicanti non siano già riconosciuti essere stati “contaminati”, esposti a pericoli per la loro salute››. La vicenda della Montedison, prosegue ormai dal 2007, e sono 19 gli imputati, quasi tutti ex dirigenti della Montedison, accusati di aver creato, con i loro rifiuti, la più grande discarica di veleni a cielo aperto.
A questa richiesta la Cassazione ha detto no e ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali per il ritardo ottenuto. L’avvocato dell’opposizione, Vittorio Supino, ha precisato, ricordando Matteotti, che Chieti è la sede migliore per i processi imparziali, mentre Padovani, difensore degli imputati, ha citato lo stesso processo di esempio, ma per dimostrare il contrario.
Erica Benedettelli
[immagine da online-news.it]