Pubblica Istruzione

Privacy e Chat di classe: le nuove regole del garante - Nuove linee guida

Il Garante della Privacy ha introdotto un documento di 80 pagine che stabilisce nuove linee guida sull'uso delle chat di classe, con l'obiettivo di tutelare la riservatezza degli studenti.
Il documento punta a limitare l'uso improprio delle chat tra genitori, insegnanti e studenti, che spesso diventano veicoli per la diffusione di informazioni sensibili come immagini, video e dati personali.


Nuove norme per le Chat: addio alla disinvoltura


L'uso disinvolto delle chat scolastiche ha spinto il Garante a dettare norme stringenti.
Tra le indicazioni principali, viene posto un divieto sulla condivisione di foto di gite scolastiche, recite, temi personali o dati sensibili come la salute o i risultati degli scrutini.
Secondo Alessandro Artini, vicepresidente dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi), le chat sono diventate uno strumento improprio per comunicazioni che dovrebbero avvenire in contesti più formali.


"All’interno delle chat di classe passano informazioni che probabilmente non dovrebbero," spiega Artini.
E aggiunge una riflessione sull'uso degli smartphone: "L'uso dei cellulari prima di una certa età può essere dannoso, creando disturbi alimentari, depressione e persino pensieri suicidi."


Le reazioni in Toscana


Marta Castagna, provveditore agli studi di Lucca, richiama l'attenzione sull'uso consapevole degli strumenti digitali.
"Come non daremmo le chiavi di un'auto a un minore senza patente, così dovremmo essere più attenti nel dare uno smartphone ai giovani senza le dovute accortezze," afferma.
Le foto di classe oggi devono sottostare a regole ben precise, soprattutto per tutelare bambini e ragazzi che potrebbero trovarsi in situazioni di protezione.


L’aspetto critico non è tanto fare foto-ricordo, ma la loro divulgazione pubblica, spesso non adeguatamente controllata.
Divulgare dati sensibili nelle chat, come lo stato di salute di uno studente o un suo rendimento scolastico negativo, è una pratica da evitare per non esporre gli studenti a imbarazzo o esclusione sociale.


L'opinione degli esperti


Vincenzo Genovese, dell’Ufficio scolastico di Lucca e Massa-Carrara, sottolinea come l’uso improprio delle chat possa creare disagio.
"La tecnologia di per sé non fa male, dipende dall’uso che se ne fa," dichiara, evidenziando la necessità di una cultura che regoli l’uso delle chat, evitando confusione e incentivando una comunicazione più consapevole.


Anche Tania Frulletti, docente di inglese all'ISS Zaccagna Galilei di Carrara, conferma la sua cautela nell'uso delle chat.
"Con gli alunni più grandi le chat possono essere utili, ma vanno usate con intelligenza e regole chiare."
Con gli studenti più giovani, preferisce comunicare tramite canali ufficiali.


Conclusioni


L’intervento del Garante della Privacy sulle chat di classe è un passo importante per tutelare la riservatezza dei ragazzi in un'epoca sempre più digitale.
La diffusione di dati personali deve essere limitata e controllata per garantire un ambiente scolastico sicuro e rispettoso.
Genitori, insegnanti e studenti devono essere consapevoli delle regole e delle potenziali conseguenze di un uso scorretto degli strumenti digitali.