Primo premio per la lametina Marinella Vitale nel settore della poesia edita
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

Primo premio per la lametina Marinella Vitale nel settore della poesia edita

martedì 31 agosto, 2021

La professoressa lametina Marinella Vitale si è aggiudicato il primo premio nel settore della poesia  partecipando   al  Primo Premio Letterario Regionale “La Giungla” con la sua prima opera poetica “Al tramonto del giorno”  pubblicata da Calabria Letteraria Editrice.  Il Premio, riservato unicamente a scrittori calabresi,  è stato promosso da Ipanema Service in sinergia con un gruppo di intellettuali e letterati della Calabria.

 La  giuria, composta dalle professoresse  Vittoria Butera, Ippolita Luzzo e Graziella Giudice, è stata  attratta, tra le numerose opere pervenute al concorso,  dalla valenza artistica e contenutistica   della silloge  di poesie  di Marinella Vitale alla quale ha attribuito il primo premio  con la seguente motivazione: « Bella la poesia di Marinella Vitale che si fa racconto. Un racconto – ha scritto la giuria - svolto con la levità del linguaggio poetico, tanto più prezioso in un tempo in cui l’angoscia del presente genera la necessità di esprimersi liberando emozioni e immagini.

La poetessa genera una visione corale della sua poesia dialogando con le persone amate e con la platea di Facebook da cui attende riscontro. Oltre che dalla relazione sociale, la poesia di Marinella trae linfa dalle tradizioni e dalla natura incantata del luogo natìo, ma anche da un’immersione nel mondo storico con le sue tragiche e contraddittorie realtà che richiedono un impegno politico». 

Nel  corso della cerimonia di premiazione, condotta da Massimo Mercuri e svoltasi al Villaggio della Giungla di Falerna,  Pietro Caligiuri, organizzatore del concorso, ha  consegnato una targa alla professoressa Vitale la quale, dopo i dovuti ringraziamenti,  ha spiegato la dinamica  e  la genesi  di questa sua prima raccolta di poesie in cui si racconta e racconta durante la prima fase di pandemia  «scatenata da un nemico invisibile ed insidioso che ci ha costretto ad un isolamento obbligato, che ha scardinato le nostre certezze, che ci ha costretto ad interrogarci sul nostro modello di sviluppo, fondato quasi esclusivamente sulla dimensione economica».

 Le liriche, che trovano la loro giusta collocazione  nei primi  decenni del terzo millennio, esprimono una serie di tematiche attuali o legate agli affetti familiari o alla natura esistenziale tradotte in un linguaggio poetico costruito su  una  profonda conoscenza di tecniche e modelli   stilistici permeati dalla tradizione classica greco-latina ( Saffo, Omero e Catullo) e dai miti di  Prometeo e Pandora.

 L’autrice alterna con molta versatilità e costanza di ritmo i molteplici temi che vanno dalla pandemia ( I morti di Bergamo), ai migranti che giungono sulle nostre coste e ai nostri  emigrati che abbandonano la Calabria per la mancanza di lavoro , alla morte del maestro Ezio Bosso, a George Floyd,  al diritto di voto delle donne ( Le donne del quarantasei), agli affetti per la madre, il padre, i nipoti e per il marito Ivan, alle riflessioni sul tempo che passa ( Danzavo la notte, Tardi ho visto la strada, La mia ginestra, M’invento a Positano, Il leone di pietra).

 

Una poesia tutta al femminile che nella femminilità trova l’autenticità di un’esistenza in cui, anche nella maturità degli anni, la vita ritorna prepotentemente a fluire nei ricordi e nella freschezza  ritrovata di un’anima di ragazza che, nelle angustie del presente, si costringe caparbiamente a ricreare l’atmosfera gioiosa degli anni passati.

Lina Latelli Nucifero

Foto: Marinella Vitale


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