Estero
Primo "Cessate il fuoco" firmato a Minsk per la crisi ucraina
MINSK (BIELORUSSIA), 05 SETTEMBRE 2014 -Siglato il primo accordo in una zona neutrale tra i separatisti e una delegazione di Russia, Ucraina e Osce. Il "Cessate il fuoco" appena firmato è partito ufficialmente alle ore 17 ora locale (16 ora italiana) e permetterà ai volontari delle organizzazioni internazionali di dare una prima assistenza alle popolazioni colpite dalla crisi ucraina.
Non si tratta della pace definitiva, ma solo di una tregua, utile però a Mosca per evitare le sanzioni che l'Unione Europea aveva riservato per Putin se non ci fosse stato un cambiamento di rotta radicale da parte delle truppe russe.[MORE]
La crisi ucraina: ultime notizie dal conflitto
L'esercito ucraino era ormai allo stremo e Poroshenko lo sapeva bene: già ieri era stata annunciata una tregua, che consentisse all'esercito ucraino di riprendersi dopo la riconquista di territori strategici da parte dei separatisti filo-russi. Anche Putin è convinto che una guerra lunga non sia possibile, soprattutto nelle condizioni economiche in cui si trova Mosca.
Per ora, la situazione resta quindi congelata in attesa di ulteriori sviluppi. Le speranze per la pace sono ancora molto lontane, ma l'opinione pubblica spera che il territorio ucraino che voglia separarsi riesca finalmente a uscire dai confini nazionali, diventando così una bomba ad orologeria per Putin.
Uno scenario tutt'altro che verificabile in tempi brevi. L'unica certezza è ora il "Cessate il fuoco", che consente a tutti (con motivazioni diverse) di tirare un sospiro di sollievo, lontano dalla guerriglia dei separatisti e dal fuoco incrociato in territorio ucraino.
La reazione della Nato
Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha dato "(...) un messaggio ai potenziali aggressori: se anche dovessero solo pensare di attaccare un alleato, sappiano che dovranno affrontare l'intera Alleanza". L'annuncio avviene, in riferimento alla Russia e in aiuto dell'Ucraina, proprio quando si annunciano cinque nuove basi militari in Polonia e in Romania, con diramazioni verso l'est europeo in caso di necessità.
Dura la replica anche dell'Unione Europea, con le parole della Merkel, che dalla Nato rilancia come Mosca abbia violato i patti che hanno costituito le due intese e di come si terrà una linea dura, pur mantenendo aperti spiragli di dialogo. Ben diversa la reazione dei separatisti alla notizia che Mosca ha firmato il "Cessate il fuoco".
La tregua non fa cambiare loro idea: la secessione resta il primo obiettivo, come ha affermato lo stesso leader dei separatisti filo-russi, Lugansk Igor Plotnitski.
Annarita Faggioni