Politica

Primarie PD, Renzi favorito su Cuperlo: emergono primi dati dei tesserati tra possibili irregolarità

GENOVA, 18 NOVEMBRE 2013 - E’ ancora tutto da decidere nella partita delle Primarie tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo per la carica di Segretario del PD.

Ad esprimere il proprio parere e la parola decisiva saranno proprio gli italiani, chiamati a votare tra i due domenica 08 Dicembre. Intanto cominciano a delinearsi i risultati relativi ai voti espressi dai tesserati all’interno del partito PD con Matteo Renzi leggermente favorito su Cuperlo.

Su circa 258.000 voti espressi risulterebbe una leggera maggioranza per Matteo Renzi con il 44%, mentre Gianni Cuperlo fermo al 40,4%.
Ai voti conteggiati mancano però i risultati di Salerno, Reggio Calabria, Catanzaro, Teramo ed Olbia al momento non ancora pervenuti e quelli di Asti dove in giornata si svolgeranno i congressi. Questi dati sono stati resi noti e pubblicati dal Comitato Cuperlo.

Dati diversi quelli diffusi dal sito del sindaco di Firenze Matteo Renzi, che al momento sarebbe al 47,3% con 250.834 voti, mentre Cuperlo avrebbe solo il 38% delle preferenze. Un distacco di oltre 9 punti tra i due uomini del PD in lizza per il titolo di Segretario di Partito stando a quanto riportato dal sito ufficiale di Renzi che riporta, nello specifico, tutti i dati delle votazioni dei circoli. Su 250.834 voti espressi il 47,3% sono a favore di Matteo Renzi, il 38% per Gianni Cuperlo, il 9,5% per Giuseppe Civati e il 5,2% per Gianni Pittella.

Dati in netta contrapposizione con quelli comunicati ieri sera dal Comitato Cuperlo che su 132.000 voti espressi ha riportato: 43,9% per Gianni Cuperlo, 42,1% per Matteo Renzi, 10,8% per Giuseppe Civati e 3,3% per Gianni Pittella.

Intanto Giuseppe Civati, nelle ultime ore, ha parlato nuovamente di imbrogli ed irregolarità nel voto: “ Stiamo raccogliendo numerose segnalazioni di incredibili irregolarità.” Nello specifico il candidato alla Segreteria del PD ha segnalato il caso di Isernia: 535 i tesserati nell’anno 2012, 429 le tessere in possesso prima del Congresso a cui vanno sommate le 201 inviate dopo per un totale complessivo di 630.

Civati, infatti, ha precisato: “Nessuna certificazione prodotta dalla federazione, come richiesto da regolamento” - per poi sottolineare - “ieri un numero di votanti pari a 823, quasi 200 in più delle tessere effettivamente presenti sul territorio. E’ una vergogna”.

La questione delle tessere all’interno del Partito Democratico rischia davvero di far emergere “un PD screditato” dice Civati che ha richiesto l’intervento della Commissione per punire e sanzionare i disonesti.

Emanuele Ambrosio

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