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"Pride" di Matthew Warchus, quelle gaie alleanze in Galles

PRIDE di Matthew Warchus, la recensione. Lesbiche e gay supportano i minatori: è successo, davvero, nel 1984, sotto il pugno di ferro della Thatcher, allorché un gruppo di omosessuali si schierò a fianco degli scioperanti, trapassando dalle orgogliose sfilate di Londra ai picchetti in un paesino sperduto del Galles. Non a tutti i minatori piacque, racconta il film di Matthew Warchus, sicché ne venne fuori una spaccatura interna al sindacato, diviso tra incrollabile solidarietà ed ottuso pregiudizio, non meno che tra intimidanti pugni agitati nell'aria tagliente del nord ed il volemose bene col bacino che segue il ritmo di Shame, shame, shame. Un’alleanza progressiva raccontata da un film vintage, dal sapore della social comedy degli anni ’80, a tratti dall’aspetto bonario delle serie tv d’una volta e col sorriso controllato di un equilibrista dei buoni sentimenti sul filo della retorica.[MORE]

PANE, ACQUA E ROSE - Si canta persino Pane e rose, l’inno del famoso sciopero degli operai tessili del 1912 che ha dato il nome ad uno dei film di Ken Loach. Un po’ si tratta di questo, cioè d’incunearsi agilmente nel filone della commedia impegnata, ma un po’ all’acqua di rose, per rimanere in tema, rispetto ai migliori esempi – lo stesso Loach, Stephen Frears, Mike Leigh. Sono due gli indicatori di pericolo di questa operazione: da un lato, la tendenza allo stereotipo, che si traduce nelle facili figure dell’esuberante riccioluto, del leader carismatico o del fragile introverso tra gli omosessuali, della vecchietta tutto pepe contrapposta alla bacchettona, così come dell’amichevole anfitrione di contro al macho sprezzante nella comunità gallese; dall’altro, il rischio di un’alternanza gradevole ma un po’ bislacca tra istruttive paternali e divagazioni da college, con tanto di combriccola delle signore d’ampie vedute che si sbellicano arrossite tra i giocattolini sessuali delle neo-amiche lesbiche.

Più di un neo i e poco di nuovo, dunque, ma sarebbe da spettatori col pugno di ferro liquidare il buon cuore d’un film scorrevole, di cui il cinefilo fiuterà subito il poco stile, ma che pure può apprezzarsi per la confortante mistura di risate e lacrime, d’impegno e divagazione, di didascalia ed umanità, intrecciando Storia e storie, mentre ad alleggerire l’almanacco contribuisce la colonna sonora scandita, tra gli altri, da Soft Cell, Frankie Goes to Hollywood, Bronski Beat, Wham, Pet Shop Boys. Queer Palm al Festival di Cannes 2014, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs.

DATA USCITA: 11 dicembre 2014
GENERE: Commedia, Drammatico
ANNO: 2014
REGIA: Matthew Warchus
SCENEGGIATURA: Stephen Beresford
ATTORI: Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West
PRODUZIONE: Calamity Films
DISTRIBUZIONE: Teodora Film
PAESE: Gran Bretagna
DURATA: 120 Min

 

Antonio Maiorino