Politica
Presunto caso di mobbing: 23enne sarebbe stata costretta a licenziarsi perché transgender
VENEZIA, 19 MAGGIO 2014- Una ragazza veneta 23enne si è vista costretta a licenziarsi dalla ditta di pulizie per la quale lavorava perché sarebbe stata vittima di mobbing sul lavoro. La giovane sarebbe stata insultata e derisa per il suo essere transgender. Sui suoi documenti c'è infatti un nome maschile ma il suo corpo è quello di una donna. I colleghi l’avrebbero presa da mira e la giovane non avrebbe retto la pressione.[MORE]
La presunta vicenda di mobbing è stata denunciata dall'associazione Lgbt del Veneto orientale. La ragazza da circa un anno ha deciso di sottoporsi a una terapia ormonale per cambiare definitivamente il proprio sesso e la cosa ha dato scandalo sul posto di lavoro.
I rappresentanti a difesa dei diritti Lgbt hanno detto: "Il suo calvario continua tutti i giorni quando si presenta per cercare un nuovo posto di lavoro, la maggior parte delle volte viene derisa e fatta allontanare. E' rammaricata e delusa perché non può farsi una vita normale come tutte le persone". L’associazione dichiara: "Purtroppo in Veneto ci troviamo a dover parlare ancora di discriminazioni per gusti sessuali e per modi di vestire. Chiediamo a tutti i comuni per l’ennesima volta di voler aprire con noi dei tavoli di prevenzione contro queste situazioni, purtroppo possiamo analizzare che casi simili nel Veneto Orientale se ne presentano molto spesso. Servono campagne di sensibilizzazione. Lanciamo un appello affinché la giovane possa trovare un posto di lavoro senza essere né discriminata né insultata".
Federica Sterza