Politica
Presto sarà inaugurato l’Archivio storico Comunale. La memoria di Bovalino torna alla luce!
BOVALINO (RC), 06 MAR - E’ notizia di questi giorni che l’amministrazione Comunale, in particolare l’ufficio dell’Assessore alla Cultura Pasquale Blefari, stia lavorando ad un altro importante ed ambizioso progetto di carattere storico-culturale, un progetto che s’incastona bene con quanto finora realizzato, e ci riferiamo a: istituzione dell’ormai noto Premio Letterario Nazionale “Mario La Cava”, giunto alla sua terza edizione; attività musico-letteraria svolta ad ampio raggio dal Caffè Letterario intitolato al noto scrittore e saggista bovalinese Mario La Cava; attività di divulgazione del patrimonio culturale bovalinese attraverso eventi e manifestazioni aventi per oggetto la riscoperta dei palazzi storici appartenuti a famiglie notabili del comprensorio locale; riscoperta del borgo antico di Bovalino superiore che, a breve, grazie ad un finanziamento di ben 1,5 milioni di euro ritornerà a risplendere divenendo meta di importanti percorsi turistici; recupero e catalogazione di preziosa documentazione di proprietà comunale risalente anche ad oltre cinquecento anni addietro, documenti che come ha avuto modo di dirci l’Assessore al ramo, Pasquale Blefari si trovavano gettati in malo modo negli scantinati della casa municipale.
Ed è proprio durante l’espletamento di questa ultima attività che ci siamo imbattuti per caso, in Via Poerio, dove avrà sede l’archivio storico del Comune di Bovalino, nell’opera certosina di trasferimento e catalogazione condotta personalmente dall’Assessore alla Cultura Pasquale Blefari.
“Questo lavoro che stiamo portando a termine è un lavoro che in realtà è iniziato all’indomani del nostro insediamento, perché dopo aver fatto un breve sopralluogo anche negli scantinati del Comune ci siamo resi conto che erano pieni di documenti importanti, alcuni dei quali avevano ed hanno una valenza storico-culturale non indifferente. Parliamo di migliaia di carte che narrano la vera storia di Bovalino, carte gettate, purtroppo, alla rinfusa in sacchi neri o addirittura per terra in balia dei topi e di numerose perdite d’acqua che ne hanno usurato l’originalità. Tutto è partito da li, il lavoro è stato possibile anche grazie al supporto fornito dai ragazzi del servizio civile nazionale-ramo cultura, impiegati dal Comune anche per l’occasione Ora siamo nella seconda fase, quella del trasferimento di questi documenti in questa sede di Via Poerio, una struttura che dopo un primo restyling sta ora affrontando la fase dell’allestimento della scaffalatura che ospiterà i documenti. Il nostro obiettivo è quello di far diventare questa sede un luogo dove poter rivivere e ricostruire la nostra storia e la nostra memoria per poterla, un domani, tramandare alle future generazioni.
Dalle risultanze delle carte sarà possibile visionare documenti che sono ostati prodotti nell’arco temporale che va dal 1802 al 1981, però abbiamo anche restaurato anche alcuni volumi appartenuti al Vescovo Morisciano ed al fratello, volumi che risalgono addirittura al 1591. Per quanto riguarda il servizio che sarà reso ai cittadini sarà organizzato in maniera che la parte bassa funzionerà solo come contenitore dei documenti mentre per la loro visione e consultazione si potrà accedere al piano superiore dove ci saranno dei locali dedicati e dove sarà allestita anche una sala con computer e teche che ospiteranno i documenti più preziosi; è ovvio che ci saranno dei giorni prestabiliti per poter accedere ed un apposito regolamento comportamentale da seguire. Inoltre le visite saranno curate da un archivista designato ad hoc, per tale scopo stiamo cercando di stipulare una convenzione con un’associazione della zona che abbia alle dipendenze personale specializzato sotto l’aspetto storico-culturale e che siano, tra l’altro, interessati a questo genere di lavoro. Infine, un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere alla direttrice della Soprintendenza dei Beni Archivistici e Bibliografici della Calabria che ci sta supportando ormai da quattro anni in questo problematico e difficile lavoro”
Pasquale Rosaci