Chiesa e Società
Presto riaprono oratori, ecco le 'istruzioni' Cei. Il via prima in 4 regioni
Presto riaprono oratori, ecco le 'istruzioni' Cei. Piccoli gruppi, gite in bici e a piedi. Il via prima in 4 regioni
ROMA, 27 MAG - Da sempre sono una delle 'colonne' del welfare di base italiano, oltre che punto di riferimento imprescindibile per tante famiglie e luogo di crescita e animazione per legioni di bambini e adolescenti. E la chiusura per le precauzioni anti-pandemia hanno creato sicuramente un 'vuoto' nel panorama sociale di città grandi e piccole. Ma ora - ed anche questo è un segno di ripartenza nella 'Fase 2' - gli oratori italiani si preparano a riaprire, per far sì che le parrocchie, dopo il ritorno delle messe con i fedeli, tornino ad essere anche centri di aggregazione per i più giovani.
Dalle Cei si apprende che la riapertura non sarà generalizzata perché tutto passa a livello regionale. E lo stesso documento preparato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile - "Aperto per ferie 2": dalle linee guida del Governo alla progettazione nei territori - spiega che il testo va declinato a seconda delle decisioni regionali. Le prime a partire, comunque, saranno quattro regioni: Liguria, Lombardia (che da sola raccoglie il 40% degli oratori italiani), Emilia Romagna e Piemonte. E la novità in vista dell'estate in cui riaprire le porte a bambini e adolescenti, con la certezza post-quarantena che "la Chiesa non lascerà da soli i ragazzi nel periodo estivo", è che sono arrivate le "istruzioni per l'uso".
È online da lunedì, infatti, come spiega oggi anche Avvenire, proprio il sito "Aperto per ferie", spazio web a cura del Servizio nazionale per la pastorale giovanile che offre "materiale a sostegno delle iniziative estive organizzate da oratori e parrocchie", che tiene conto dei progetti già pubblicati dalla Cei, in collaborazione con le associazioni, alla luce anche di quanto stabilito dal Dipartimento per le politiche della famiglia nelle "Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell' emergenza Covid 19". Il sussidio è trasmesso alle diocesi e ai rispettivi responsabili con la prescrizione "di valutare le diverse possibilità nei propri territori, tenendo aperto il dialogo con le istituzioni ecclesiali e civili".
Il suggerimento è quindi di porsi in dialogo con tutti gli enti del territorio nonché con le Regioni, che proprio in questa fase stanno stilando, tramite appositi tavoli di lavoro, le linee guida per i centri estivi, prevedendo - aspetto fondamentale - anche le risorse economiche. Il documento Cei, sulla scorta degli input del governo, fissa punti-chiave come l'obbligo di attenersi ai protocolli di sicurezza sanitaria, come pure la responsabilità dei Comuni, che devono autorizzare i progetti "in accordo con le autorità sanitarie".
Altro punto cruciale è che le attività si potranno svolgere solo in piccoli gruppi (da 5 a 10 ragazzi in base all'età), con rotazioni di orari e nell'uso di spazi, oltre alla ricerca anche di luoghi diversi dal solito per gli oratori: con un'idea di "oratorio arcipelago". I ragazzi saranno accompagnati da adulti, che potranno essere volontari ma "opportunamente formati". Sottolineata anche l'integrazione di ragazzi disabili, con modi studiati caso per caso. Per gite ed escursioni la Cei indica due formule ripescate dalla tradizione, le uscite in bicicletta o i cammini a piedi, le più adatte al momento.
La certificazione delle attività è compito dei Comuni e contempla l'utilizzo di mascherine, guanti, igienizzanti, materiale per il triage, con conseguenti costi che però "possono essere coperti dai fondi messi a disposizione dal governo".
Ampia, infine, la valutazione dei contenuti formativi delle attività, che si avvarranno di "un uso più sapiente della tecnologia" - in continuazione con la "tele-didattica" - mentre anche gli approfondimenti sulla pandemia da Covid-19 potranno essere "uno dei temi del percorso educativo e formativo".