Presidente 118, con Covid ho visto la fine. Ancora ricoverato, ora negativo.
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Presidente 118, con Covid ho visto la fine. Ancora ricoverato, ora negativo.

sabato 28 novembre, 2020

Presidente 118, con Covid ho visto la fine. Ancora ricoverato, ora negativo. 'Pazienti gravi lasciati a casa''
ROMA, 28 NOV - Mesi passati a prendersi cura di pazienti gravi dentro la stazione Covid dell'Ospedale Moscati di Taranto, in condizioni di lavoro ad alta intensità. Ritmi incalzanti di assistenza e soccorso rispettando scrupolosamente il protocollo anti-contagio.

Poi una notte di novembre, alle 4 del mattino, dopo ore dentro il reparto, con indosso la tuta di biocontenimento, mascherina, occhiali e visiera para-droplets, il turno finisce. Un collega gli dà un passaggio a casa e il gesto è naturale, togliersi la mascherina, aprire i finestrini per respirare. "Due giorni dopo il mio collega è risultato positivo. Io ho cominciato a stare male: tosse, febbre, nessun odore. Non avevo affanno ma la Tac ha rivelato subito una polmonite interstiziale-alveolare. Sono peggiorato in un batter d'occhio". A raccontare la sua esperienza da medico anti-Covid a paziente-Covid è Mario Balzanelli, 56 anni, presidente nazionale della Sis 118 e direttore della stazione Covid dell'ospedale Moscati di Taranto.

"Ho scoperto su me stesso quanto galoppa il virus: in tempi velocissimi ho avuto un'alterazione importante del muscolo cardiaco, blocco della funzione renale, sepsi, gli alveoli polmonari anzichè essere pieni di aria si sono riempiti di liquidi e detriti cellulari. Ero preda di una prostrazione mortale. Da medico ho pensato che non ce l'avrei fatta". Balzanelli, nel reparto guidato da Giancarlo D'Alagni, è stato sottoposto ad alti flussi di ossigenazione, curato con remdesivir, cortisone, antibiotici, racconta.

Da ieri è negativo: "Il mio aggressore è passato a miglior vita, oppure si nasconde molto bene", dice Balzanelli, che intanto resta ricoverato fino a che la i suoi polmoni non gli consentiranno di respirare senza l'aiuto della maschera Cpap. Passare dalla parte del paziente ha reso ancora più forte l'impegno verso i malati di Covid del presidente del 118, che da mesi chiede a gran voce regole precise sulla presa in carico di chi ha contratto il virus in forma severa: "L'alta mortalità, 800 al giorno, non è casuale. È correlata al fatto che intercettiamo troppo tardi i pazienti, li teniamo troppo a casa con terapie blande. Quando arrivano in ospedale la loro situazione infiammatoria, di scompenso respiratorio è deteriorata. La Sis 118 non è d'accordo con le terapie blande usate finora".

"La presa in carico del paziente Covid con problemi respiratori deve essere immediata - spiega - l'intervento deve essere standard: tutte le ambulanze devono essere fornite di ventiilatori ad alta pressione ed emogasanalizzatori per verificare con precisione le condizioni del paziente, lo scambio gassoso polmonare, la concentrazione precisa di ossigeno e anidride carbonica".

E ancora: "Già sull'ambulanza del 118 si deve intervenire sul quadro disfunzionale". Non solo: Balzanelli definisce inaccettabile l'attesa dei malati in coda davanti agli ospedali. "Davanti agli ospedali devono essere organizzate strutture recettive intermedie, tensostrutture o container, in attesa del ricovero. Non si può continuare a tenere malati severi in attesa per ore dentro i mezzi di soccorso, che poi finiscono in terapia intensiva, spesso quando la situazione clinica è senza speranze", afferma ancora il presidente della Sis 118.

I dati degli esperti negli ultimi giorni hanno portato a parlare di picco dei contagi raggiunto, ma secondo Balzanelli i numeri non raccontano tutta la verità. "'Il plateau raggiunto, il picco dei contagi sono solo cifre, la realtà ospedaliera è un'altra cosa: le strutture sono sature, i reparti sono strapieni, il sistema è prossimo a scoppiare. Di questo bisogna avere il polso".

E conclude: "La Sis 118 chiede una condotta più responsabile da parte delle Istituzioni. Il governo - conclude Balzanelli - dia ascolto a chi si occupa di emergenza urgenza, stia a sentire, non si possono disattendere i doveri istituzionali. Dentro gli ospedali il plateau non si vede. La gente continua a stare male e a morire".


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