Scienza & Tecnologia
Presentato a Ginevra il nuovo rapporto dell’ICCP, in aumento carestie e migrazioni
Ginevra 8 luglio- l’Ipcc, Intergovernmental panel on climate change, ha diffuso oggi a Ginevra il rapporto «Cambiamento climatico e territorio». L’uomo, causa primaria del riscaldamento globale, pagherà direttamente le conseguenze di scelte alimentari e comportamentali sbagliate. Il cambiamento climatico dovuto agli effetti dei gas serra nell’ambiente determinerà infatti l’aumento di siccità incendi ed inondazioni in tutto il mondo, compromettendo la produzione agricola e la sicurezza delle forniture alimentari.
Il rapporto, presentato oggi dall’I.P.C.C, è stato redatto da sessantasei ricercatori provenienti da tutto il mondo, fra i quali l'italiana Angela Morelli. Gli esperti hanno voluto accentuare in questo documento, il legame indissolubile tra clima e territorio studiando le conseguenze del riscaldamento su agricoltura e foreste.
Secondo i ricercatori non basterà mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, come fissato a Parigi nell’Accordo sul clima del 2015.
Anche rientrando nei parametri stabiliti nell’accordo i rischi di incendi, degrado del permafrost, desertificazioni e carestie aumenteranno in maniera esponenziale rendendo sempre più vulnerabili le zone tropicali e subtropicali mentre Nord America, Sud America, Mediterraneo, Africa meridionale e Asia centrale subiranno ingenti danni a causa dell’aumento di incendi.
L’innalzamento dei livelli di CO2 nell’ambiente determinerà inoltre il depauperamento delle qualità nutritive dei raccolti e riduzione degli allevamenti, dando vita a nuove migrazioni, definite climatiche.
Gli scienziati avvertono dell’aumento degli impatti economici negativi della gestione non sostenibile del territorio e della necessità impellente di ricorrere alla pianificazione di sistemi sostenibili.
Alcuni provvedimenti hanno effetti immediati sulla riduzione dei gas serra. Gli alberi possono fornici efficaci strumenti per combattere il “climate change” e per questo occorre intervenire seriamente sulle deforestazioni.
La riforestazione e la creazione di nuove foreste sono passaggi obbligati. Le piante possono immagazzinare CO2 sottraendola all’atmosfera fino a un terzo delle emissioni totali, oltre a rilasciare innumerevoli benefici nell’ambiente.
Durante la conferenza stampa a Ginevra si è infine parlato di un argomento che sta molto a cuore agli esperti del Panel: la riduzione degli sprechi. Le stime riportano dati allarmanti anche riguardo a queste cattive abitudini. L’Ipcc stima che dal 2010 al 2016 circa il 10% delle emissioni di gas serra sono state prodotte dal cibo perso o buttato mentre l’agricoltura e l’uso del suolo sono responsabili per il 23% delle emissioni.
Modificare le abitudini alimentari preferendo una dieta a base di vegetali e frutta piuttosto che di carne potrebbe contribuire sensibilmente alla salvaguardia del nostro pianeta.
Tiziana Petriglia