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Presentato a Lamezia Terme "Il Sistema Reggio" di Claudio Cordova

LAMEZIA TERME (CZ), 10 MAGGIO 2014 - Le vicende narrate nel libro “Sistema Reggio” di Claudio Cordova sono accadute perché molti cittadini hanno abdicato al ruolo di primi controllori di quanto avviene nella propria comunità delegando la magistratura alla lotta contro la criminalità organizzata. È quanto ha sostenuto il Sostituto Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Luigi Maffia nell’incontro di presentazione del libro del giornalista e consulente della commissione antimafia Claudio Cordova, organizzato, nell’ambito della rassegna “Il Maggio dei libri”, dall’associazione InOper@, presieduta da Elena Ruperto, in sinergia con il Sistema Bibliotecario Lametino.

«Stasera il mio apporto vuole essere quello di cittadino che analizza i fatti che accadono nel proprio territorio» ha esordito il Sostituto Procuratore Maffia nell’illustrare le dinamiche contenute nel libro di difficile approccio per il lettore ma suscettibili, per lui, di «un forte stimolo critico costruttivo» sfociante nella necessità della riappropriazione del ruolo di cittadino attivo e non suddito di un sistema che ha portato, nel 2012, allo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità con la ‘ndrangheta. Nel critico periodo del dominio dei gruppi e grumi di potere, dei giri di poltrone, resi possibili dal sostegno della criminalità, «pochi hanno sollevato - ha commentato il sostituto procuratore Maffia - i dubbi su che cosa stesse succedendo prima che arrivasse l’indagine della magistratura».
[MORE]Il libro nasce dalla discutibile condizione generata dalla ‘ndrangheta , che ha gettato ombra sulla città reggina di 200mila abitanti tra il 2002 e il 2012, ma che affonda le sue radici in tempi lontani, anteriori a queste date , solo che in questo periodo la criminalità organizzata ha dimostrato la sua capacità di rigenerarsi in relazione al cambiamento del quadro politico ed è diventata più potente allacciando rapporti con alti ambienti e spingendosi fin negli Stati Uniti. Parlare di Reggio Calabria significa parlare della Calabria e anche di altre realtà regionali dove la ‘ndrangheta si è radicata e non a caso « a Torino è stato ammazzato il primo procuratore della Repubblica mentre il primo consiglio comunale è stato sciolto pure in Piemonte» ha sottolineato il magistrato Maffia.

Il libro d’inchiesta, costruito sulle carte della magistratura e della polizia, non è da ritenersi «un’enciclopedia», secondo l’autore Cordova, ma un contenitore di una serie di esempi finalizzati alla ricostruzione del sistema di relazioni di potere che ha governato in questi anni la città di Reggio Calabria (non senza la responsabilità anche del silenzio della stampa) proiettata all’esterno come un modello. «Tanti - ha aggiunto- sono ancora i nodi del Sistema da sciogliere e tanti personaggi citati sono tuttora in circolazione. Tuttavia esiste - ha proseguito - un non-sistema, a Reggio e in qualsiasi altra città della nostra regione, che è fatta di quelle persone oneste che non rinunciano al coraggio della dignità verso se stessi e verso la propria comunità». Il libro, scritto un anno fa e considerato tuttora attuale, dà, pertanto, una chiave di lettura della storia della città reggina che si trova negli ultimi mesi di commissariamento. 

Notizia segnalata da Lina Latelli Nucifero