Cronaca
Presentate le motivazioni del processo Scazzi: ecco perché Sabrina e Cosima hanno avuto l'ergastolo
TARANTO, 12 MARZO 2014 - Sono state presentate oggi le motivazioni del processo Scazzi contro Sabrina Misseri e Cosima Serrano. La sentenza di secondo grado si spiega oggi, alla consegna degli atti che dimostrano in più di 1600 pagine, la colpevolezza di madre e figlia nel delitto.
Il 20 Aprile 2013 la Corte aveva condannato le due donne per l'omicidio della 14enne di Avetrana, entrata nel cuore dell'Italia grazie alle notizie di cronaca. Si chiarisce nelle prime pagine della motivazione anche il ruolo di Zio Michele nella vicenda.[MORE]
Si legge che: "Non sussiste alcun ragionevole motivo per il quale Michele Misseri avrebbe dovuto accusare ingiustamente, provocandone la sua carcerazione, proprio la figlia prediletta Sabrina e non altri soggetti". Le due donne non sono credibili.
Secondo i giudici di Taranto, Sarah si è recata a casa della cugina come era solita fare. Sabrina avrebbe tentato di aggredirla e, per tutta risposta, la 14enne sarebbe scappata. A quel punto era partito l'inseguimento in auto: la ragazzina avrebbe tentato di fuggire, ma le due donne l'avrebbero tallonata in auto.
Poi, il ritorno alla villetta dell'orrore: le due donne uccidono la ragazzina in casa e incaricano Zio Michele di occultare il cadavere. Alla fine, costringono lo zio ad addossarsi la colpa del delitto. La motivazione sarebbe quella da sempre chiara agli inquirenti.
Sabrina sarebbe stata gelosa di quella cugina così piccola, ma soprattutto così vicina a Ivano Russo, di cui si era invaghita. Sono state anche accertate le manovre di depistaggio nelle prime ore del delitto: i messaggi inviati da Sabrina dal cellulare di Sarah, le parole all'amica Mariangela che facevano riferimento chiaro a una sparizione, la vicinanza alla mamma di Sarah nelle prime ore.
Il secondo grado, quindi, conferma la sentenza precedente: per la prima volta, sono stati inseriti negli atti anche le interviste che i vari protagonisti di questa triste vicenda hanno rilasciato nei primi mesi prima della scomparsa di Sarah, avvenuta ormai 32 mesi fa.
Fonte: Bari.repubblica.it
Annarita Faggioni