Cultura e Spettacolo
Presentata all’Uniter di Lamezia Terme “La satira politica” di Vittorio Butera
“La satira politica” di Vittorio Butera è stata al centro di un incontro, promosso dall’Uniter di Lamezia Terme e dedicato al ricordo dei soci Paolo Caglioti, Maria Sciallis Geraci, Giovanni Cimino, Arististe Caruso, Ada Cantafio scomparsi in questo anno sociale suscitando sentimenti di profonda commozione e un senso di vuoto incolmabile in tutti i numerosi convenuti. La presidente del sodalizio Costanza Falvo D’Urso, introducendo i lavori, ha messo in risalto la ripresa delle attività culturali che suggellano la conclusione dell’anno sociale, dopo una pausa forzata dovuta al Covid – 19, e che si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure di sicurezza previste dalle normative sanitarie vigenti.
Subito dopo ha preso la parola la professoressa Vittoria Butera che ha relazionato sull’opera, in versi inediti, quasi tutti in lingua italiana, pubblicata nel 2021 da Titani Editori con la partecipazione dell’Associazione Confluentes e del Centro Studi “Vittorio Butera” che da anni provvede alla pubblicazione degli inediti di Vittorio Butera grazie al materiale ricevuto dai familiari del poeta tra cui Anna Vitale.
La professoressa Vittoria Butera, che ha curato il volume, ha illustrato il percorso biografico e culturale di Vittorio Butera mettendo in rilievo tutte le problematiche annesse alla tematica in oggetto. Ha , tra l’altro, affermato che Vittorio Butera è un grande poeta che merita una conoscenza a livello nazionale facilitata dall’uso della lingua, quasi sempre italiana, usata nel volume “La satira politica”, imperniato sulla satira antifascista relativa al periodo della dittatura e del secondo conflitto mondiale. Questa parte, contenuta nel capitolo II, è preceduta da alcuni testi di collegamento con gli anni prefascisti a cominciare dal 1915 ed è seguita da pochi componimenti posteriori al 25 aprile 1945 che segnano il passaggio alla Repubblica democratica.
Autentico campione della satira antifascista, Vittorio Butera, ingegnere presso l’Amministrazione di Catanzaro, è autore di centinaia di componimenti contro il regime e il suo capo di cui tratteggia la figura e la sua ascesa al potere dal biennio rosso ( 1919 -1920) fino alla marcia su Roma, il mandato di Presidente del Consiglio nel 1922, il delitto Matteotti, il Concordato con la Chiesa Cattolica, la bonifica integrale e lo fa cercando di non esporsi platealmente per non incorrere nelle persecuzioni fasciste essendo un dipendente pubblico.
Intollerabile verso la mancanza di solidarietà, giustizia, legalità, Vittorio Butera ricorre alla satira, che sfocia nell’ironia, nel sarcasmo e nella demistificazione scurrile, per denunciare speculazioni, truffe, arricchimenti improvvisi , carriere strepitose di gerarchi e generali e a volte critica anche se stesso quando non riesce completamente a mimitizzarsi. E spesso, per essere più incisivo e sferzante si serve del dialetto calabrese per esprimere nella sua produzione forti immagini e di una satira di tono favolistico dove agiscono animali che denunciano i vizi umani.
Vittoria Butera inquadra la sua sfaccettata personalità e la sua poliedrica attività letteraria evidenziando il suo legame a valori encomiabili come il dovere, l’onestà, la lealtà, l’insofferenza nei confronti della prepotenza, della vanità, e sottolinea la sua convivenza con la tendenza alla solitudine chiudendosi nel suo studio, specie quando fu costretto ad interiorizzare la morte della madre perduta da bambino, e il senso della socialità.
Amante della propria libertà, Butera non accettò promozioni, onori e prebende preferendo l’amore dei suoi cari, la stima e la fedeltà dei suoi amici. Nel corso dell’incontro Battista Folino ha interpretato, talvolta insieme alla stessa Vittoria Butera, delle poesie satiriche sia in forma dialettale che in italiano, riuscendo ad approfondire le varie tematiche trattate e tutta la poetica di Butera. Tra i componimenti letti di forte impatto con il pubblico sono stati: Abbasso i morti, evviva gli assassini, Priscari, Culinaria, La vacca, il cane e l’asino, Predappio, Piscicani, Napoli, Parrittieri.
Lina Latelli Nucifero
Foto: Battista Folino e Vittoria Butera