Politica
Prescrizione, sì della Camera; contrario Ncd, scontro in maggioranza
AOSTA, 24 MARZO 2015 – Bocciati alla Camera gli emendamenti presentati da Ncd e Forza Italia per la soppressione dell'articolo 1 del ddl sulla prescrizione, che prevedeva un aumento dei tempi di prescrizione per i reati di corruzione. Il risultato della votazione ha visto 337 voti contrari, 40 sì e 19 astenuti. L'articolo prevede un prolungamento dei tempi di prescrizione pari alla metà di quanto è previsto ora per corruzione propria, impropria e in atti giudiziari; è stato poi approvato con 270 voti a favore e 41 contrari.
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“La possibilità di coordinare le norme sulla prescrizione”, ha spiegato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, “con interventi che devono incidere sulla ragionevole durata del processo e sulle modifiche delle pene per alcuni tipi di reato, sarà riservata alla seconda lettura in Senato. L'allungamento dei tempi di prescrizione è dovuto alla natura di questi reati. La scelta è dovuta al fatto che i reati relativi al fatto corruttivo sono reati che emergono molto tempo dopo rispetto al loro compimento”.
C'è stata tensione in aula dai banchi dell'Ncd, dove si ritiene che una prescrizione lunga “induce indubbiamente i giudici a prendersela comoda, e di conseguenza la durata di quel processo sulla corruzione diventerà infinito”. A parlare è l'onorevole Alessandro Pagano, strenuo oppositore della riforma in Commissione. I toni si sono poi placati con l'apertura sulle possibili modifiche al Senato.
Ma le polemiche sono continuate: secondo la capogruppo di Ap (Ncd-Udc) Nunzia Di Girolamo, la nuova nuova normativa non è altro che “fumo negli occhi per quanti sono indignati dagli scandali degli ultimi tempi. Per combattere la corruzione non serve aumentare la prescrizione”. Andrea Mazziotti di Scelta Civica, invece, fa riferimento alla vicenda Calciopoli, che proprio oggi ha ricevuto un definitivo colpo di spugna proprio a causa della prescrizione: “Eviteremo di sentire parlare di prescrizione per reati gravi come è successo in questi giorni”. Dello stesso parere anche Michele Anzaldo (PD): “Con la riforma sulla prescrizione al voto in Aula, il processo Calciopoli non sarebbe finito prescritto. Chi ha ancora dubbi rifletta”.
Foto: ilfattoquotidiano.it
Dino Buonaiuto