Cronaca
Prendevano di mira anziani, 6 arresti in tre regioni
CASERTA, 12 FEBBRAIO- I carabinieri dellaCompagnia di Caserta hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 6 persone, di cui ora tre sono ristrettein carcere, una agli arresti domiciliari e due con obbligo di dimora del comune di residenza.
I militari dell’Arma, hanno appuratoche le truffe perpetrate all’indirizzo di anziani, in un territorio compreso tra il Casertano, il Napoletano e il Salernitano, fino alle province di Potenza, Campobasso e Isernia, erano compiute da due distintisodalizi criminaliche agivano in maniera differente l'unodall'altro, adottando metodi di raggirodifferenti.
Agliarrestati, sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per17 episodi specifici, consumati o tentati sempre ai danni di persone anziane.
E’ stato inoltre eseguito un decreto di sequestro preventivo di una somma complessiva di 25.500 euro, pari al danno provocato alle vittime.
Le indagini hanno avuto inizio verso la fine 2017a seguito di unaconstatata recrudescenza del fenomeno. Intercettazionitelefoniche seguite da minuziosi servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentitodi venire in possesso diinformazioni fondamentaliper l'inchiesta utili per trarre in arresto in flagranza, alcuni esecutori materiali delle truffe.
I militari dell'Arma hanno in questo modo individuato ledue distinte bande specializzate in truffe ai danni di persone in avanzata età.
La prima banda era composta da tre dei destinatari della misura della custodia in carcere; due siimpiegavanod'individuare il Comune dove operare, di selezionare le vittime, e fornire gli apparecchi telefonici ed i veicoli utilizzati per commettere le truffe, mentre il terzo complice era invece l'esecutore materiale delle stesse. Grazie al suo aspetto elegante e ben curato, ed il corretto modi di esprimersi in lingua italiana, l'uomo si presentava presso le abitazioni delle vittime affermandodi essere un collaboratore di uno studio legale, posciache l'anziano aveva ricevuto una telefonata da un altro componente della banda che si spacciava per il figlio o il nipote, persuadendoledell’occorrenza di dover corrispondere urgentemente all'avvocato, una somma di denaro a titolo di onorario legale, per consentire al parente di poter incassare un assegno emesso in suo favore all'esito di una pratica risarcitoria.
Il secondo gruppo al contrarioutilizzava la 'truffa del pacco'. Un costituente della banda intercettavala vittima, per lo piùpersone in etàavanzata e che preferibilmentevivono da sole, ne acquisiva i numeri telefonici; procedeva poi a contattarla fingendosi figlio o nipote, gli diceva di avere problemi a ritirare un pacco urgente che un corriere sarebbe passato a consegnare. Ottenuta la disponibilitàdella vittima ad anticiparne il pagamento al posto suo, la intratteneva al telefono mentre gli altri due andavano a consegnare il pacco, contenente di solito un bagno schiuma o dei calzini, ricevendo in cambio la somma concordata per poi dileguarsi.