Cultura e Spettacolo

Premio Anna Politkovskaya conferito alla giornalista ChouChou Namegabe

FERRARA, 4 OTTOBRE 2013 - E' stato conferito a Chouchou Namegabe, una giornalista radiofonica congolese, che dal 2008 è coordinatrice dell’Association des femmes des médias du Sud Kivu, il Premio Anna Politkovskaya tenutosi stamattina all'inaugurazione della settima edizione del Festival di Internazionale a Ferrara. [MORE]

La Namegabe è fortemente impegnata nella lotta per i diritti dell'uomo, ma soprattutto è una grande voce che racconta le storie di donne vittime di abusi e violenze sessuali, dà voce alle stesse anche attraverso corsi di giornalismo per dar loro modo di denunciare quanto accade in luoghi che no, non sono così lontani dai nostri e - come la giornalista tempo fa aveva dichiarato su una rivista francese - "non possiamo rimanere a braccia incrociate di fronte a questi eventi."

"Quando ho saputo che avevo ricevuto il premio Anna Politkovskaya mi sono emozionata moltissimo pensando a questa donna di cui avevo ammirato il coraggio. Io sono una giornalista di una piccola città, Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, e lavoro sulla formazione della mia società. Questo premio è un messaggio forte ai nemici della pace e della liberà di espressione, perché ora sappiano che il mondo ci sostiene, anche se qualche volta ci siamo sentiti dimenticati. Abbiamo avuto l’impressione di gridare nel vuoto e invece oggi sappiamo che siamo ascoltati. La mia organizzazione milita per l’indipendenza economica dei media affinché possano essere aziende di diffusione che possano resistere alle sollecitazioni dei politici. Insegniamo quali sono diritti e doveri. Ringrazio Internazionale per aver pensato a me. In questi anni molti giornalisti sono stati uccisi nell’esercizio del loro lavoro. Intimidazioni e minacce fanno parte dello stress quotidiano." Queste le parole della Namegabe, dopo un ringraziamento al suo compagno di vita, appena salita sul palco del cinema "Apollo", dove il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani ha consegnato il Premio.

Una donna pronta a mettere in gioco la propria vita pur di difendere quella degli altri, al costo di ricevere minacce di morte e di rapimento come avvenuto in passato. Ma crede nella forza del proprio mestiere, crede nella forza delle donne e dice "Noi abbiamo più potere perché possiamo accedere più facilmente nel cuore delle dinamiche, all’interno delle famiglie, sappiamo parlare meglio alle persone e soprattutto abbiamo una diversa capacità di ascolto rispetto agli uomini. Per questo sappiamo raccontare diversamente, forse meglio e da più punti di vista, le storie che raccogliamo ”.

(Immagine da afemsk.blogspot.com)

Rossella Assanti