Cronaca

Precarie Policlinico occupano Expo Gate

MILANO, 2 LUGLIO 2014 - Una ventina di lavoratrici precarie, appartenenti al collettivo “Madri nella crisi”, hanno occupato questa mattina l’Expo Gate in via Beltrami, nei pressi di Largo Cairoli. Alcune di loro si sono tra l’altro incatenate all’interno della struttura. Le lavoratrici precarie denunciano di essere state lasciate licenziate a favore di un nuovo personale assunto tramite concorso.

«Le donne sono dentro la struttura e si sono incatenate – informano i referenti del sindacato Usb (Unione sindacale di base) –. Chiedono al prefetto che convochi lui l’assessore regionale alla Salute Mario Mantovani e gli assessori del Comune di Milano Cristina Tajani (Politiche per il lavoro) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali e cultura della salute), per avviare un tavolo che si occupi della loro situazione».

Lo stesso sindacato ha sottolineato come l’odierna protesta è il proseguimento di quanto iniziato due giorni fa sul tetto del padiglione Alfieri dell’ospedale milanese. Inoltre, sempre nella mattinata di oggi, un altro gruppo di lavoratrici ha allestito un presidio permanente davanti all’ingresso della Mangiagalli in via della Commedia. Tuttavia, alla fine della seconda notte una donna che partecipava alla protesta è stata colta da malore e condotta in ospedale.

«La protesta comunque continua – spiega sempre il sindacato – e, dopo la formalizzazione di un incontro agli assessori regionali Mantovani e Cantù e quelli Majorino e Tajani, si attendono riscontri urgenti da parte delle istituzioni». Dal Policlinico è giunta comunque la replica a tali proteste e fanno sapere che «è la legge che impone un percorso preciso per fare un contratto pubblico».[MORE]

Nello scorso autunno l’azienda ospedaliera ha indetto un concorso al fine di assumere in via definitiva novanta operatori sanitari. In precedenza risultavano essere dipendenti con contratti a termine, anche mensili, novantuno donne. Adesso le lavoratrici precarie senza occupazione chiedono che possa essere individuata una ricollocazione nei vari servizi sanitari della regione.